mercoledì 20 dicembre 2017

Un'altra Emilia Romagna è auspicabile e possibile

Un momento della iniziativa (di ieri) davanti alla Regione Emilia Romagna

















Il Consiglio Regionale ha approvato la Legge urbanistica voluta dalla Giunta Bonaccini & Donini.
Fino all'ultimo un ampio fronte di cittadini, di associazioni ambientaliste e di personalità autorevoli e storiche della cultura regionale e nazionale si sono opposte con motivazioni e proposte alternative.
Senza risultati apprezzabili.
Presidente, Assessore e Gruppo PD hanno proceduto con determinazione rivendicando scelte di "semplificazione" delle procedure, di "crescita" dello sviluppo e di (presunte) opportunità di "lavoro".
Per Loro, evidentemente, non sono prioritarie scelte davvero nuove (1) di riconversione ecologica della organizzazione della vita nelle comunità, (2) di produzioni, infrastrutture, servizi e lavori qualificati, dignitosi ed orientati a chiari fini sociali e (3) di nuovi percorsi di democrazia partecipata dei cittadini che ridiano autorevolezza e risorse alle Autonomie Locali ed alle Assemblee Elettive.
Purtroppo, una conferma. Come testimoniano i principali atti di governo regionali e locali di questi anni: i miliardi di euro destinati a Passante di Mezzo, a Cispadana e nuove strade a fronte di risorse limitate dirette alle ferrovie, a completare ed avviare il SFM di Bologna e trasporti pubblici realmente integrati per i pendolari e per le merci. Lo dimostra il fatto che nella VIA del Ministero dell'Ambiente che avvalla il Passante si scrive che "le previsioni regionali al 2030 prevedono un + 10% di traffico veicolare leggero e un + 18% di quello commerciale". Non di meno, il fatto che F.I.CO. è stato prima progettato e poi aperto senza preoccuparsi minimamente di trasporti collettivi (e solo ora si pensa al tram).
Oppure si rifletta sulle numerosissime autorizzazioni edificatorie concesse ai potenti proprietari di produzioni nocive (la Philips - Morris) o di iper e supermercati e di impianti di distribuzione di benzine, anziché ricercare e approntare scelte innovative e di governo volte a regolamentare la diffusione delle vendite on-line e dei profitti di Amazzon e altri, a promuovere negozi di vicinato e prodotti di agricoltori "a km zero" e alimentazioni sane, non inquinanti o a minore inquinamento.

L'articolo puntuale di Valerio Varesi, oggi su la Repubblica. Peccato per la foto inanimata ...




















Bonaccini (dal 2009 segretario regionale del partito), Donini (dal 2010 segretario bolognese del partito) ed il PD non si preoccupano della progressiva distanza delle Loro politiche dai cittadini già presente al momento del voto del novembre 2014 con il 62% degli elettori astenuti; né del crescente dissenso esplicitato dal mondo ambientalista o tra i lavoratori, con i tanti comitati di scopo che crescono nei vari centri e nelle periferie della regione e l'avanzare di sindacati e movimenti di base. Nè si curano delle ulteriori divisioni determinatesi nella stessa maggioranza politica del 37,8% di votanti: "il No di ieri sulla Legge, espresso dai rappresentanti in Consiglio di Sinistra Italiana e di MDP-Art.1 non mette in discussione il voto sul Bilancio 2018" sostiene sereno il "Governatore". Che, nell'occasione, ha ricevuto l'apprezzamento del capogruppo Galeazzo Bignami e l'astensione del Gruppo regionale di Forza Italia.
Forse contano sul sostegno della nuova Legge di Confindustria, dell'Associazione dei Costruttori, di Legacoop e CNA, dei sindacati confederali e del segretario regionale della CGIL.
Contenti Loro?
No, coinvolti siamo noi tutti.
Ne va del comune futuro, dell'ambiente e della vita quotidiana delle persone.
Dunque, parliamone!

... bastava allargare (di poco) il campo dell'immagine ...
























... valorizzare il lavoro dei molti fotografi presenti (Bologna, 19 dicembre 2017)

















... considerare adeguatamente cittadini partecipi (Bologna, 19 dicembre)

















... protagonisti consapevoli di battaglie locali e di visione generale (Bologna, 19 dicembre 2017)













20 commenti:

  1. A questi Democratici pare piaccia isolarsi e costruirsi un futuro ........
    Sic

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  2. Trovo giusto collegare le scelte "pianificatorie" e gli "atti" concreti del quotidiano operare degli amministratori.
    Le cose si tengono.
    L'impianto comune è proprio di una cultura industriale e dello sviluppo che si antepone al valore delle persone e della società.
    La partecipazione dei cittadini è solo un impiccio: troppe domande, troppe questioni da conciliare.
    Zitti e buoni. Disturbare i manovratori porta al peggio. Affidatevi a chi conosce il mondo.
    BiBi

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  3. Una lettura condivisibile, ma che non mi pare quella della consigliera Prodi che ha precisato che il suo "no" è "tecnico". Una tesi che pare concordata con Bonaccini.
    C'è ovviamente da chiedersi se la materia urbanistica e dello sviluppo territoriale / economico è considerabile "tecnica" o propriamente politica / culturale.
    Ciao!

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    1. Per me, sicuramente la seconda (politica, culturale e sociale).
      Gianni

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  4. Dici che un'altra E.R. è non solo auspicabile, ma anche possibile. A che pensi? Non mi pare che sia matura una alternativa prima di un nuovo voto. È vero la maggioranza politica (tecnica? in che senso?) si è divisa. Però non esiste alcun altro sbocco politico. Il no di sinistre, cinque stelle e lega nord è di opposizioni diverse e forza Italia si è avvicinata al PD senza per questo delineare una intesa più ampia.
    Quanto alla società organizzata che voleva le modifiche alla legislazione sul suolo nessuna meraviglia, qui il dialogo tra governi locali e imprenditori è sempre esistito e trova ancora una conferma.
    Anche questa è partecipazione o volendo consociativismo.
    A.M.

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    1. "Possibile" nel senso che non mancano "vision", idee e progetti.
      E pure "interessi" e soggetti interessati alla conversione ecologica della società e ad una democrazia partecipata.
      Sicuramente occorre costruire un blocco sociale, culturale e politico in grado di sfidare e vincere progressivamente le alleanze del passato e del presente, in profonda crisi.
      Nessuna illusione, ma tanta determinazione, consapevolezza (e modestia).
      Gianni

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  5. Esprimo un parere contro, se mi è consentito. Certo che verrà capito da chi sostiene di volere "democrazia partecipata" (punto 3).
    Ho l'impressione che qui si neghi pregiudizialmente un dato oggettivo che viene proposto anche da Repubblica.
    La nuova legge approvata cancella oltre un terzo del l'espansione urbanistica già programmata dalle pianificazioni vigenti. E' un merito che va riconosciuto ai nuovi amministratori regionali e andrebbe addebitato ai vecchi presidenti Bersani ed Errani che, non a caso, ora si oppongono.
    Per concludere. Chi si dice per la "conversione ecologica" (punto 1) pensa sia "possibile" farlo unendosi ai nostalgici del passato o ai rinnovatori del presente?
    Simone

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    1. Nessuna nostalgia per un passato che evidenzia molte contraddizioni, ma neppure condivisione per un presente di pura conservazione.
      Per questo io condivido l'auspicio di un'altra Emilia, anche se non so quante possibilità esistono di viverla.
      Anna

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    2. Simone, nessuna "nostalgia del passato", ma chi sono i "rinnovatori del presente"?
      Personalmente non considero tali i Bonaccini ed i Donini che da oltre dieci anni ricoprono alte responsabilità politiche e di Governo.
      Personalmente considero innovatori tanti cittadini che si battono, qui ed ora, con associazioni ambientaliste e comitati di scopo. Ed almeno una parte di quei rappresentanti di movimenti e forze politiche che anche in Consiglio regionale si sono opposti con argomenti ed emendamenti propositivi a questa Legge.
      Concordo, Bersani ed Errani hanno tante responsabilità per la situazione di oggi. Vedremo dove li porta la riflessione politica (autocritica?!) in corso. L'importante è ciò che si vuole fare per il domani (anche loro parlano di "discontinuità").
      Del resto lo schieramento riformatore deve essere determinato, ampio e forte. Non escluderei a priori nessuno. Neppure tra i militanti, i dirigenti, i partiti di maggioranza. Del resto Merola è testimonianza che basta poco (pochissimo!) per cambiare posizione (sul Passante Nord e non solo). No?
      Gianni

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  6. Sarà, sarà, sarà ma non ci credo ...
    Chissà, chissà, chissà se sarà vero ...
    È possibile che i cambiamenti li producano quelli che hanno costruito il sistema?
    *****

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    1. "I cambiamenti" per essere veri sono opera di soggetti alternativi e determinano nuove classi dirigenti.
      Ciò non significa che possano includere i protagonisti di serie e profonde riflessioni critiche ed autocritiche.
      Gianni

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  7. Di, ma ti candidi a fare il fotografo per Repubblica? Ora che il quotidiano ha cambiato sponda hai qualche possibilità.
    PD-mda

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  8. Si.
    No al cemento .... e No al l'inquinamento.
    Da due giorni tutta l'Emilia supera di nuovo nei PM10 le soglie di allarme fissate dalla comunità scientifica.
    Urgono interventi per evitare oltre ai danni la beffa e i costi dell'infrazione aperta dall'Europa comunitaria.
    Le chiacchiere di Bonaccini e di Galletti stanno a zero.
    La nuova Legge "contro il consumo di suolo" è previsto che entri in vigore dal 2018 ma prevede (oltre alle troppe deroghe) un tempo di adeguamento di 3 anni. E intanto?
    Le misure di PAIR coordinate nelle 4 regioni padane intervengono solo post, non prevengono nulla ........... Così aumenteranno anche i costi sanitari a carico della collettività.
    Per liberarci di questo ceto di eterni e inconcludenti politicanti non ci resta che il voto?
    Nel caso, io sono tentato da Gene Gnocchi e dal suo Partito: il Nulla.
    Titti2018

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    1. Si.
      Dal 19 dicembre tutte le province emiliane (salvo pochissime eccezioni, tra cui Bologna sabato 23 con "solo" 45) sono di nuovo con valori oltre i limiti di 50 microgrammi per metro cubo di polveri PM10.
      Poi i rilevamenti sono n.d. (non disponibili) perché anche ad ARPAE la domenica, il giorno di Natale e, probabilmente, per Santo Stefano non si lavora. Dunque, almeno fino a mercoledì, stiamo sereni. Si circola. Le misure antismog possono attendere.
      Come sempre.
      2018 auguri !
      Gianni

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  9. A questa (o a un'altra) Emilia Romagna, AUGURI.
    s.

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    1. Si, si ...
      Auguri a tutti quelli che passano di qui!
      Molti auguri.
      Gianni

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    2. Auguri, auguri, auguri.
      Ciao!

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