lunedì 26 giugno 2017

I ballottaggi? Esami duri per chi non studia!

Il manifesto di un giovane partecipante al G7M Ambiente alla base (Bologna, 11 giugno)

















La propaganda non paga. Qui stava scritto.
Il governo delle città non è roba da "piazzisti", da "mercato".
I cittadini vivono problemi seri, quotidiani, sostanziali. La politica serve per affrontarli, non per assicurare "carriere" a falsi venditori o a "studenti" che non studiano e sono abituati a ripetere senza riflettere.
Insomma, nessuna sorpresa. Piuttosto una lezione, un invito a capire, a cambiare approcci superficiali, presuntuosi, arroganti. Abitudine diffusa, non solo da una parte politica.
Approfondiamo.
1. Ad Alessandria, Monza, Pistoia e Rieti si candidavano Sindaci uscenti. Tutti di Centrosinistra e PD. Hanno perso. Come in altri Comuni non capoluogo, ad esempio a Sesto San Giovanni o a Budrio nel bolognese. Solo a Lucca, Tambellini, è stato rieletto. Per soli 330 voti, con il 50,5%, e perdendo oltre 6 mila voti su 23 mila (del 2012).
Non hanno meritato la fiducia riposta precedentemente in loro dai rispettivi concittadini? Può essere. Come può essere che paghino la loro incapacità di contrastare la progressiva perdita di ruolo delle Autonomie locali, imposta dalle politiche dei Governi nazionali (da 5 anni espressione del loro stesso Partito).

2. A Genova il Sindaco "arancione" Marco Doria (dopo un solo mandato) non si è ri-candidato per le manifeste ripetute divisioni programmatiche della sua maggioranza e il Centrosinistra, ricomposto per volontà di PD e MDP Art.1, ha perso nettamente.
In situazioni diverse è successo anche a La Spezia, Como, Piacenza, L'Aquila ed Oristano città in cui ha prevalso il Centrodestra. O a Carrara dove, sul Centrosinistra al governo della città, ha prevalso il M5S. Inadeguatezza dei nuovi candidati? Giudizio sulle Amministrazioni uscenti? Bisogna capire. Sicuramente è cambiato il contesto sociale e culturale. E il Centrosinistra non è la risposta politica e progettuale adeguata alla fase attuale (con o senza "Vinavil"). Come del resto dimostrano le tantissime astensioni (maggioritarie quasi ovunque) che hanno colpito particolarmente a sinistra e il PD. Non di meno, i risultati delle elezioni in Europa, dove socialisti e socialdemocratici (al governo o che si ispirano alla "terza via" di Tony Blair) arretrano o crollano pesantemente e ovunque.

3. A Padova (votanti al 57%), in controtendenza, il candidato civico sostenuto dal Centrosinistra sconfigge il leghista Bitonci, eletto nel 2014 e messo in crisi dalle divisioni nel Centrodestra. Il risultato è frutto di un accordo (apparentamento) intervenuto tra il neo Sindaco Sergio Giordani e le liste progressiste di Coalizione Civica che, al primo turno, avevano superato il 22% e hanno ridato forza e speranza di contare ad un popolo di sinistra a lungo, quasi ovunque, disperso e diviso.
Anche a Taranto (votanti al 33%) e Lecce (52%) ha prevalso il Centrosinistra. Forse occorre capire se li, il PD si è presentato con un volto meno appiattito sul Capo e se le posizioni di Michele Emiliano e di tanti Sindaci pugliesi su trivelle, gasdotto TAP ... o riforme costituzionali hanno evitato l'isolamento del Partito e facilitato il voto ai ballottaggi di elettori distanti o critici verso le politiche nazionali.

4. A Parma (votanti al 45%) il "civico" ed autonomo Pizzarotti, abbandonato da Grillo ed il suo Movimento e in netto calo di consensi sul 2012, ha battuto ancora il candidato sostenuto dal PD (un Partito che in Emilia Romagna perde, ieri, tutti i 5 ballottaggi svolti). Una lezione: per chi troppo presto ha scaricato una Amministrazione "onesta" ed ancora ritenuta da molti elettori più impegnata ad affrontare i complessi problemi quotidiani rispetto ai concorrenti; per chi continua a liquidare "a prescindere" e "in partenza" le persone elette con il M5S, giudicate sempre "incapaci" e prive di indipendenza, anche se le prime esperienze confermano l'esatto contrario (pure a Comacchio è stato confermato, al primo turno, anche il secondo Sindaco "grillino" dell'Emilia Romagna, Fabbri).
C'è chiedersi: a chi giovano gli eccessi di propaganda e di avversione? L'ostilità spesso volgare e faziosa "contro"? Sarà un caso che a forza di demonizzare "i populisti" e gli "anti sistema" si finisce per essere percepiti come "establishment" e "in-votabili"? Ovvero, sono produttive le sommarie ed immotivate scomuniche verso eletti che antepongono responsabilità istituzionali e/o convincimenti personali a ortodossie e regole di parte e di partito o Movimento?

Insomma, la politica non è mera gestione del potere. Non può essere mai ridotta a questo. Almeno in una democrazia vitale o zoppa e in crisi, come la nostra.
Chi lo fa, chi non studia, chi non approfondisce, chi non parte sempre dai problemi reali della società e prova a dare risposte e soluzioni di prospettiva e nell'interesse dei più, perde (prima o poi).
Dunque, meglio correggersi, cambiare direzione. Subito.
Non è mai troppo tardi.
Ma non è neppure presto se si vogliono affrontare davvero i temi urgenti ed incombenti della conversione ecologica e pacifica, degli investimenti per la messa in sicurezza di territori, edifici e cittadini, della salvaguardia dei beni comuni, della redistribuzione del lavoro, della giustizia sociale, della costruzione di comunità multietniche, della valorizzazione delle Autonomie locali e della partecipazione dei cittadini.
Presto ci saranno altre verifiche.

13 commenti:

  1. Dici cose in larga parte condivisibili e su cui pensare.
    Resta che il ritorno del centrodestra è inquietante e deve portare a meno litigiosità a sinistra.
    Antonio

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    1. Litigare è sicuramente controproducente.
      Ma altrettanto inutile è usare il Vinavil per incollare i cocci di un oggetto storico.
      Oggi è tempo di Istituzioni democratiche, di Governi rappresentativi ed autorevoli, di conversione ecologica e pacifica delle produzioni e dell'organizzazione delle società, di riequilibrio dal Nord al Sud del mondo, di società multietniche fondate su diritti e doveri universali, di redistribuzione del lavoro tra tutti i potenziali interessati.
      Qui si devono investire tutte le risorse a disposizione e l'unità è preziosa per sconfiggere nazionalismi ed individualismi fuori tempo.
      Gianni

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  2. Il PD di Renzi perde ovunque.
    Vorrei proporvi le Marche. 2 ballottaggi, due.
    A Civitanova il sindaco uscente perde oltre 2 mila voti su meno di 10 mila e vince il centrodestra.
    A Fabriano il PD è sconfitto dai 5Stelle. Lui non va molto oltre i voti conquistati al primo turno, mentre loro prendono voti a sinistra ed a destra.
    Nella patria dei renziani doc Ricci e Morani un'altra rovinosa caduta.
    Avanti tutta?
    L.

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    1. In verità sarebbe indietro tutta.
      Il partito democratico ha poco da raccontare. Perde nelle regioni dove vinceva la sinistra e nelle zone più sviluppate del nord, si difende in qualche zona del Veneto e del Sud dove la destra non è rinvigorita dalla Lega di Salvini.
      Il movimento di Grillo e Casaleggio vince qualche ballottaggio ma arretra in qualche comune su risultati pre 2013. A Parma e Comacchio hanno perso i loro sindaci. Mentre a Mira, il post Maniero pure registrando un avanzamento in valori assoluti, non ha consentito di conquistare il ballottaggio e di competere al secondo turno.
      VR

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  3. Sarebbe come dire che gli allievi migliori sono a destra?
    Visto che i vincitori delle amministrative sono loro.
    s.

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  4. Il segretario nazionale è convinto d'aver vinto 67 a 59. Se questa è la testa, non c'è speranza per il resto del corpo. Sono sordi, balbuzienti e, come dici giustamente, ignoranti, perché non studiano. E non studiano perché credono di sapere, non si sa in base a quale misteriosa magia o retaggio. Meritano di scomparire.

    Luca

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  5. Mi pare presto per trarre conclusioni da un voto parziale.
    Le prossime verifiche parleranno un'altra lingua e saranno su altre materie.
    Dunque non cantate vittoria, gufi e prof dei miei cog...ni!
    Sic

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    1. Per quel che mi riguarda, non canto vittoria, ma sconfitta: sconfitta della ragione, del buon senso, dell'intelligenza politica. Il PD su questo fronte non ha più nulla da dire: 17 miliardi per salvare un paio di banche decotte (e che erano decotte lo si sapeva da almeno due anni) e zero euro per lottare davvero contro povertà ed emarginazione. E non è finita: "salvare" Carige e Mps costerà ancora di più (ai contribuenti, non ai dementi che le hanno affossate). Il PD è parte attiva di questo bel sistema. Deve morire, e morirà.

      Luca

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    2. Non so se morirà. Anzi non credo. In troppi ci hanno interessi.
      Dunque Renzi e molti suoi fan resisteranno. O almeno ci proveranno.
      Ma è vero che dopo domenica qualcosa si muove anche nel PD.
      Qualche vecchio giovane democristiano ha avvertito che non può continuare a rappresentare un popolo di sinistra plurale. Forse può riuscirci con alcuni vecchi stalinisti, non con chi sosteneva Enrico Berlinguer che poneva controcorrente (e controNapolitano) la questione morale come grande questione democratica, non con i giovani che quando va bene hanno lavori precari.
      Così anche Franceschini prende le distanze.
      Nessuna illusione, ma qualcosa si muove. Anche li.
      Coraggio.
      Anna

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  6. Sottolineo alcune cose interessanti.
    1. L'appello ripetuto a studiare. Pochi sono abituati a farlo. Mentre il sacrificio è decisivo per uscire dalla merda in cui ci troviamo tutti.
    2. Per uscirne nell'interesse generale sono decisive competenze e partecipazione. Gente che conosce le risposte migliori e un popolo che preme e controlla per indicare prima i bisogni prevalenti, poi la coerenza delle soluzioni apportate. L'elenco finale è sostanzialmente condivisibile: senza dimenticare il rispetto dei doveri costituzionali come quello di contribuire alle risorse dello stato in modo progressivo o l'etica (onore e disciplina) nel servire le istituzioni.
    3. L'urgenza di confrontare le "vision" con cui ognuno dei protagonisti si propone di aggredire la crisi globale e locale. Leggo che anche Serra lamenta chi si divide. Oppure Prodi si candida a Vinavil. Temo che si sottovaluti da quelle parti la portata culturale e progettuale del governo che oggi si richiede. Fosse sufficiente unirsi .....
    Avrei altro ancora, ma non voglio rompere e poi domani si lavora.
    Ciao!

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  7. L'unico appunto critico che mi sento di fare è che questo scritto (a differenza di altri qui pubblicati) non evidenzia sufficientemente il tonfo di votanti.
    Non so se questo riduce o accresce la gravità della situazione. Di certo smonta una lettura secondo cui Berlusconi e Salvini sono più apprezzati del passato nel paese reale. Perché la loro conquista di diversi Comuni è essenzialmente frutto della indifferenza della maggioranza (ci sono importanti città in cui 2 italiani su 3 hanno disertato).
    Nik

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  8. Studiare è faticoso .....
    Come fare le Feste dell'Unita' senza giornale e motivazioni.
    Così ciaone!
    Birba

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  9. Basta esami, sei garantito per tutti!
    Mario C.

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