lunedì 23 gennaio 2017

Oltre Gentiloni

No, caro Presidente del Consiglio.
La prima lezione da trarre rispetto ai lutti ed al dramma del Centro Italia colpiti dal terremoto e dalle nevicate non è quella di affidare più potere al Capo della Protezione Civile o al Commissario per la Ricostruzione. Come proposto ieri sera in TV a Che tempo che fa.
Anche se pare evidente che, ancora una volta, ci sono stati seri problemi di comando e di efficacia nel lavoro di soccorso alle popolazioni e di riavvio della vita civile nelle aree del terremoto.

Più volte, in questi giorni, sono tornate alla mente le parole dure e decise pronunciate il 26 novembre del 1980 dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, di ritorno dall'Irpinia. Che, ad una intera generazione, hanno insegnato la differenza tra l'inopportunità di futili e sbagliate polemiche personali o di corto respiro e l'esercizio di una necessaria e puntuale critica politica e di merito.

I fatti di questi giorni e di questi mesi ci impongono scelte di governo ben più sostanziali e radicali.
E riguardano innanzitutto le politiche di investimento per l'Italia.
I Bilanci pubblici, nazionali e locali. I trattati comunitari ed internazionali.
Tutte le risorse di cui disponiamo (non sono poche, a ben guardare!) vanno indirizzate (per alcuni decenni) verso investimenti coerenti con un Grande Progetto di sostenibilità e compatibilità ambientale della nostra vita quotidiana. E, soprattutto, capace di consegnare ai nostri figli ed ai nostri nipoti un futuro migliore e più sicuro.
Il valore alto della nostra civiltà sta nel capire, qui ed ora, che le priorità sono:
1. la verifica e la messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio nazionale, con il recupero progressivo e la valorizzazione di immobili esposti a pericoli (crolli, smottamenti, allagamenti) ...
2. la verifica e la messa in sicurezza di tutte le infrastrutture pubbliche che debbono assicurare (e non sempre garantiscono) la regolare mobilità ed il funzionamento della vita civile del Paese: ferrovie, strade, ponti, gallerie, dighe, gasdotti, reti di comunicazione ...
3. la conversione eco-compatibile di grandi reti ed opere civili (acquedotti, elettrodotti ...), di grandi industrie e di aziende (pubbliche e private), di interi settori industriali (chimici, meccanici, ...) e di fondamentali produzioni (per la mobilità, per l'alimentazione, per il benessere ...) che presentano insostenibili ed inaccettabili livelli di inquinamento per le comunità e gli individui.
4. la programmazione del territorio e la riorganizzazione delle comunità sulla base del rispetto dei bisogni fondamentali delle persone e dell'equilibrio della natura; invertendo la tendenza, in atto da decenni, a privilegiare interessi economici, particolari, di pochi e di breve periodo.

Questa è la sfida locale e globale che ci propone la cronaca nazionale di questi giorni.
E' tempo di capire che prima della "riduzione delle tasse", del Ponte sullo Stretto, delle numerose strade ed autostrade "da costruire", della Cispadana, della quarta corsia per la A14 o del Passante in Mezzo a Bologna, delle nuove linee TAV in Piemonte, Liguria o lungo la dorsale Adriatica, del TAP, del MUOS ... ci sono da finanziare Grandi Opere più urgenti, di alto valore sociale ed ambientale, di pubblica utilità.
Paolo Gentiloni lo sa.
Prevenire è meglio che curare. Sempre. Già si parla di 10 miliardi di costi per i danni subiti.
Ora spetta innanzitutto a Lui dire e fare, per l'Italia e per l'Europa.
Ben oltre il potere da assegnare a Fabrizio Curcio e Vasco Errani.
Perché le vittime innocenti e gli eroi che resistono ed operano ancora in Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio e in tutta Italia lo meritano e lo esigono.
Queste Istituzioni rispondano. Diversamente dal passato.

12 commenti:

  1. Pertini, un gigante.
    Non ha mutato il corso delle cose, ma ha rappresentato un popolo indignato e dato autorevolezza alle massime istituzioni.
    Ora è il momento di Mattarella.
    Povera Italia!

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    1. Indubbiamente personalità e fasi storiche diverse!
      Gianni

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  2. Dopo Renzi, Gentiloni.
    Ma è possibile che di fronte ai problemi, si debba sempre provare a concentrare potere?
    Concordo con quanto proponi.
    In Giappone, in Nuova Zelanda o in Cile terremoti di energia anche molto superiore non provocano danni rapportabili ai nostri.
    Semplicemente. Là si sono preparati e ci convivono.
    Qui continuiamo a non volere adeguarci.
    E paghiamo prezzi umani e economici crescenti.
    Ma attenti. Non per tutti ......
    pl

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    1. Sicuramente in troppi paghiamo per l'interesse di pochi.
      Ma, come tu dici, cambiare si deve e si può!
      Gianni

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  3. Tieni presente che la giusta denuncia di Pertini non ha prodotto effetti sostanziali. Per decenni sono continuate politiche tradizionali, abusi edilizi, autorizzazioni più o meno incomprensibili.
    Quell'albergo sotto un canalone e sopra detriti.
    Altri quartieri e città in zone a rischio.
    E tanti interessi che difendono le piccole e le grandi illegalità.
    D'accordo sul cambiamento, ma non vediamo solo la mala politica ...
    Antonio

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    1. D'accordo. Pertini ed una intera generazione di politici che erano al contempo espressione e rappresentanti di movimenti, di partiti e di un popolo in cerca di riscatto e dignità sono morti o hanno perso.
      D'accordo. La "mala politica" vive e prospera dentro una società piena di contraddizioni e di ingiustizie.
      Dunque, il cambiamento ha da essere complessivo: culturale, sociale e politico.
      Ciò di cui però sono convinto è che la cronaca e la storia debbano insegnare ed indurre a scelte radicalmente nuove le generazioni di oggi: quelle mature quanto le giovani e le giovanissime.
      Segnali di una volontà diffusa di partecipazione, di rinascimento e di liberazione non mancano.
      Dobbiamo valorizzarli.
      Gianni

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  4. Oltre a Gentiloni ...
    Parole inaccettabili dal Ministro Delrio intervistato da Gruber: "ENEL garantisce per la diga di Campotosto".
    Ma i controllori continuano ad essere i controllati?
    Possibile?

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    1. Meraviglia?
      Ma non è la stessa logica per cui a Bologna è Autostrade a motivare i vantaggi ambientali e disinquinanti del Passante?
      E' la dismissione del Pubblico.
      La politica è sempre più al servizio di interessi privati.
      Titti

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    2. Possibile. Nessuna "meraviglia".
      Ma chi crede nelle Istituzioni come espressioni di una comunità e di popoli sovrani può e deve battersi.
      Come si è visto in più occasioni (tra cui il referendum del 4 dicembre) i processi non sono scontati.
      Il futuro è da conquistare.
      Gianni

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    3. a volte i ministri sarebbe meglio tacessero ...
      ma i silenzi del titolare del dicastero dell'ambiente sugli argomenti in discussione in questi giorni e anche qui indicati nel post sono roboanti come la caduta di una valanga.
      gentiloni nella sua lunga esperienza è stato anche direttore di nuova ecologia ... speriamo non se ne sia dimenticato.
      68on

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  5. Se "Oltre Gentiloni" sta per necessità di andare oltre l'obiettivo di rendere più efficiente la Protezione civile o gli interventi di Ricostruzione, e cominciare ad agire sulle ragioni che in tutta Italia causano continue emergenze "naturali", ci sto.
    Se fosse un altro No politico non mi interessa. Quelli di prima e di ancor prima non credo fossero meglio, non vorrei tornassero, ma la china degli ultimi tempi non mi affascina. E al peggio pare non esserci fine.
    Rob80

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  6. Quattro proposte sensate.
    Le immagini e i racconti dicono di gente disperata.
    Si sono indubbiamente sommati eventi catastrofici. Ma gli uomini o, meglio, i governi ci hanno messo del loro.
    E' ora di riparare.
    Anna

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