venerdì 12 agosto 2016

La sfida delle Periferie

Il voto amministrativo di giugno ha fatto riscoprire a molti politici, commentatori ed amministratori "le Periferie".
Molti si sono accorti che interi territori e ceti sociali sono stati "lasciati a se stessi" per troppo tempo.
"Persi di vista", non considerati.
Vale per Roma e Torino, per Milano e Napoli. Ma anche per piccoli e medi comuni.
Vale per Bologna.
Bologna, via Agucchi, Lavori per la costruzione del People Mover, agosto 2016















Così il primo Consiglio di Quartiere San Donato - San Vitale si è svolto al Centro Sociale Croce del Biacco e non nel centro civico di piazza Spadolini.
E la giovane neo Presidente del Consiglio Comunale, Luisa Guidone, all'avvio dell'attività, ha suggerito prossime riunioni fuori da Palazzo d'Accursio, nelle zone popolari.
Bene. Ma nessuno si illuda, o riduca il problema della crisi di consenso dei partiti e della amministrazione Merola ad una questione di informazione. Non servirà aumentare il budget per lo staff del Sindaco o riconoscere al capo di gabinetto un ulteriore alto compenso per ridurre le distanze tra Amministratori ed ampie fasce sociali "periferiche".
Ciò che occorre è, innanzitutto, vivere i problemi, confrontarsi con modestia, ripartire dalle questioni prioritarie, ri-pensare la visione strategica di Bologna ed il Progetto 2020-2030 per la Città Metropolitana, rilanciare le Autonomie locali con una funzione propria, di rappresentanza di una comunità aperta e orgogliosa del proprio ruolo nazionale e di conquiste effettive nella qualità della vita quotidiana.
Insomma, non spot o iniziative occasionali, bensì recupero della politica, promozione della democrazia, pratica della giustizia sociale e della conversione ecologica delle produzioni, degli investimenti, della organizzazione del territorio e dei servizi alle persone.
Non bastano maggiori attenzioni e presenze (comunque utili).
Il problema è di contenuti e di qualità del fare.

I primi passi della nuova Giunta di Virginio Merola non sono nella giusta direzione.
Alcuni esempi?
1. La conferma del progetto di Passante in Città, come se, nel voto amministrativo di giugno, la sola coalizione che lo ha sostenuto (quella del PD) non si fosse fermata al 38% dei consensi (comprendendo anche quelli raccolti dalla lista di Amelia Frascaroli, dimostratasi sul tema specifico assai prudente e defilata).
2. L'avvio della realizzazione del People Mover, con le gettate di cemento dei grandi piloni a sostegno della modesta monorotaia scelta dalla Amministrazione per collegare Stazione Centrale delle FS ed Aeroporto Marconi (vedi prima foto). Mentre la rete di binari, di Stazioni di scambio e di interconnessione del Servizio Ferroviario Metropolitano e del trasporto regionale (compreso il collegamento FS - Aeroporto) resta nelle promesse (pluridecennali) ancora prive di riscontri operativi.
3. La messa in discussione delle corsie preferenziali per i bus, dopo avere aperto al passaggio di mezzi pubblici leggeri nelle zone pedonalizzate del centro storico durante i fine settimana. Una decisione che potrebbe essere un colpo grave alla competitività dei mezzi TPER. Nel frattempo, nessuna notizia sui grandi parcheggi periferici chiusi ed abbandonati (come quello di via Giuriolo).
Bologna, via Giuriolo, il grande parcheggio chiuso nel Quartiere Navile

















4. L'allarme lanciato da più Assessori per l'illegalità diffusa e per l'arrivo di rifugiati e migranti, tra cui diversi minorenni in cerca di un mondo più sicuro. Ma nessuna idea e zero progetti per affrontare la sfida del recupero e della valorizzazione culturale di spazi ed edifici pubblici dismessi e degradati, che potrebbero rilanciare in Europa e nel mondo l'immagine costruttiva e progressista di Bologna. Restano così ancora prive di risposte pubbliche le domande sociali emergenti di abitazioni per singoli e per famiglie senza o a basso reddito, come pure le esigenze di luoghi di vita collettiva e formativa. Mentre restano abbandonati e al degrado vecchie e dismesse caserme (come quella di via Carlo Marx, al Fossolo).
Bologna, via Marx, la caserma Perotti nel Quartiere Savena, agosto 2016


21 commenti:

  1. Che orrore quei piloni!
    Anna

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    1. Orribili, costosi, sbagliati.
      Pensa che Aeroporto e centro sono collegati anche con i binari della ferrovia ...
      Gianni

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  2. La esclusione di Colombo, Assessore alla Mobilità, dalla nuova Giunta non promette nulla di buono ... La città sostenibile? Tanti passi indietro.
    Ciao!

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    1. Da anni le Amministrazioni bolognesi non praticano politiche di sostenibilità e di qualità ambientale. Qualcuno pensa che le Amministrazioni Merola saranno ricordate per la "Tangenziale delle bici" ed i T Day? O piuttosto, per le occasioni perse? Per il Passante di Bologna ed il People Mover?
      Gianni

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  3. Il sindaco parla di "consumo di suolo" a intermittenza.
    Per anni non capiva di cosa stessero parlando i suoi critici, poi quando si è convertito al passante di mezzo lo ha fatto perché così "si consuma meno territorio". Ma intanto per il People Mover si cementificano terreni vergini.
    In regione poi è anche peggio.........
    BiBi

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    1. Parole e fatti che contraddicono una conversione ecologica della Città e della Regione.
      Si poteva e doveva fare di più e meglio.
      Gianni

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  4. Condivido. I nostri confondono le acque. O meglio ci provano.
    Il punto non è tanto comunicare bene, ma fare bene.
    Se scegli male (passante di mezzo o People Mover) hai voglia di spendere in mediatori, giornalisti o garanti ...
    Semplicemente non entri in sintonia.
    L.

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    1. ... con la maggioranza dei cittadini.
      Ma forse a Merola ed amici interessa essere in sintonia con altri. Costruttori, "cooperatori", imprenditori, banchieri, professionisti vari ... Forse.
      Gianni

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  5. Dalle Periferie al Centro, buon Ferragosto!
    A lavoratori e disoccupati, buon Ferragosto!
    A giovani e pensionati, buon Ferragosto!
    A Merola ed agli amministratori, a Renzi ed ai Ministri, buon Ferragosto!
    Mario Cinico

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  6. Sul Carlino Merola conferma le sue scelte. Altro che Periferie. Grandi opere. Dal Passante al People Mover ...
    v.

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    1. "Settembre, poi verrà" ...
      Al lavoro e alla lotta.
      Gianni

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    2. Alla lotta, passi.
      Ma al lavoro, no. Quello no!
      Sic

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  7. Merola ed il PD confermano di fare soprattutto gli interessi di costruttori, grandi imprenditori e gruppi finanziari ...
    Questo blog ne ha ripetutamente parlato. Inutile insistere.
    Aggiungo solo che perseguendo questo tipo di sviluppo continuano ad arricchirsi sempre meno persone e le Periferie restano tali.
    Per cambiarle ci vogliono idee e protagonisti diversi.
    pl

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    1. Che dite se dalla Periferia bolognese partisse una nuova sfida politica di valore nazionale con protagonista Bianca Berlinguer?
      Antonio

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    2. Per me Bianca Berlinguer deve continuare a fare la giornalista. Parlare dei problemi del paese e dei suoi cittadini.
      Le periferie del mondo per essere al centro dell'impegno delle istituzioni debbono poter contare su persone serie e competenti anche nella tv di stato.
      Lei ha sempre operato li e li deve continuare a svolgere un ruolo utile al paese.
      La politica deve avvalersi di tanti cittadini, giovani o maturi, che si battono per ideali e progetti di giustizia sociale e di liberazione delle persone dei lacci di un potere economico arrogante e aggressivo.
      Ma distinguere le funzioni è un principio democratico e costituzionale da preservare.
      Ciao!

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    3. Come pl penso che "ci vogliono idee e protagonisti diversi".
      Nuovi protagonisti sociali e politici. Portatori di culture eco compatibili, di sostenibilità e di giustizia.
      Come Ciao! vorrei che venissero valorizzate le distinte ed autonome funzioni pubbliche ed istituzionali: politiche, giudiziarie, di informazione e comunicazione.
      Dunque vorrei che Bianca Berlinguer non seguisse le deludenti esperienze politiche - parlamentari di altri professionisti di indubbio valore. Al riguardo, forse, Michele Santoro, Lilli Gruber e Corradino Mineo potrebbero darle utili consigli. Come altri personaggi delle Istituzioni e dello Stato che hanno fatto esperienze controverse: da Antonio Di Pietro a Antonio Ingroia.
      Storie diverse, ma che suggeriscono di riconoscere e rispettare gli ambiti di attività parimenti preziose per il Paese da ricostruire.
      Gianni

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  8. A proposito del parcheggio abbandonato di via Giuriolo, da Carlino.it. Per opportuna conoscenza.
    M.

    Bologna, 23 agosto 2016 – L’archivio della Cineteca al posto dell’abbandonato parcheggio Giuriolo all’Arcoveggio. Non è fantascienza, ma il progetto a cui sta lavorando il Comune, che lo ha inserito tra gli interventi di riqualificazione delle periferie che partecipano al bando del Consiglio dei ministri.

    Al posto del parcheggio, realizzato per Italia ’90 e senza gestore da anni, l’idea è quella di realizzare «l’archivio delle pellicole di proprietà della Cineteca, per il quale – spiega Palazzo d’Accursio – occorre trovare una sistemazione più funzionale dell’attuale». Sarà proprio la Cineteca, dopo aver redatto lo studio di fattibilità, ad occuparsi del progetto definitivo ed esecutivo.

    Tra gli interventi, il Comune si concentrerà anche sul Pilastro, che quest’anno festeggia 50 anni. Nove i lotti individuati: piazza Lipparini (330mila euro), un edificio multifunzionale (960mila euro), la biblioteca Luigi Spina (270mila euro), la nuova caserma dei Carabinieri (2,4 milioni di euro), gli orti urbani di via Salgari (1,7 milioni di euro), la casa podere di via Fantoni (1,160 milioni si euro), la fermata Sfm Roveri (250.000 euro), il corridoio ciclo-eco-ortivo di via delle Bisce (800mila euro), altre connessioni ciclabili (2,4 milioni di euro).

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    1. Mi pare una triste conferma.
      L'Amministrazione Merola rinuncia a precise "strategie" del passato (le scelte politiche ed urbanistiche del PCI e della Sinistra bolognese degli anni'80: tradotte in PRG e politiche per l'ambiente e la mobilità) senza un Progetto dichiarato e comprensibile per il futuro.
      Che senso ha convertire un grande Parcheggio scambiatore (auto + bus) in un "archivio della Cineteca"?
      Che "Mani sulla città" resterà solo un film da applaudire in Piazza Maggiore, privo di insegnamenti per la vita ed il futuro di ogni generazione?
      Gianni

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    2. Mani sulla città? Il sacco di Napoli paragonabile a Bologna? Mi pare eccessivo.
      Capisco la critica alle rinunce di Merola. Ma se il progetto pensato negli anni '80 non è attuabile dopo trenta anni non ha senso insistere ed è meglio convertire strutture abbandonate e lasciate al degrado.
      Avrebbero fatto lo stesso gli Amministratori partenopei degli anni '60-'70?
      Antonio

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  9. L'articolo de il corrierebologna.it propone news su più argomenti affrontati. Dalle periferie alla Priolo.
    M.

    BOLOGNA — Irene Priolo è stata nominata dal sindaco Virginio Merola, assessore alle Politiche per la mobilità (delega che il primo cittadino, nel formare la Giunta, aveva inizialmente tenuto per sè dopo l’esclusione dell’ex assessore Andrea Colombo). L’affidamento dell’incarico, nell’aria da tempo, è stato ufficializzato oggi da Palazzo d’Accursio. In questo modo «si completa la Giunta del Comune dopo le deleghe che erano state assegnate dal sindaco all’indomani dell’elezione del 19 giugno scorso», scrive l’amministrazione, sottolineando che a questo punto la squadra di Merola è composta da sei assessore donne e quattro assessori uomini. Priolo, che è anche sindaco del Comune di Calderara di Reno, si metterà subito al lavoro partecipando, martedì, alla riunione di Giunta che si terrà al Pilastro.
    «RINUNCIO ALLO STIPENDIO» — «Ringrazio il sindaco Merola –— ha detto Priolo — per questo impegnativo e stimolante incarico. Lo considero un onore e lo devo soprattutto all’esperienza che i cittadini di Calderara di Reno mi hanno consentito di fare e, proprio per questo, ho scelto di rinunciare all’indennità prevista per l’incarico di assessore del Comune di Bologna. Le sfide sulla mobilità oggi si giocano sulla dimensione metropolitana e il mio ruolo di sindaco a Calderara di Reno con quello di assessore a Bologna intrecceranno, appunto, questi due livelli».

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