lunedì 22 agosto 2016

In che mani siamo?

L'intervista a Virginio Merola, pubblicata ieri su la Repubblica Bologna è imperdibile.
Almeno per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Città e di questo Paese.
Si alternano tristi ammissioni, affermazioni sconcertanti, prospettive inaccettabili, obiettivi da respingere.
Inevitabile porre a Sindaco, amministratori e lettori almeno 5 questioni.
 1. Dice Merola: "ora serve un piano del traffico che sappia collegare non solo le opere già previste, ma anche le future". Ed ancora "... aggiorneremo il piano urbanistico che dovrà comprendere anche il Passante di mezzo".
Dunque avevano ragione tutti coloro che denunciavano la scelta di piccole grandi opere (dal People Mover all'allargamento per ulteriori 4-6 corsie dell'asse autostrada-tangenziale) in mancanza di un Progetto complessivo ed unitario per la mobilità (non per il "traffico"), per l'ambiente e per il territorio!
Ma una Amministrazione seria può muoversi investendo e finanziando singoli interventi senza una visione ed una prospettiva d'insieme? Senza considerare tendenze demografiche, incidenza delle moderne tecnologie e impatto di altre annunciate (ma non considerate) infrastrutture (come il Servizio Ferroviario Metropolitano, non ancora realizzato)?

2. Prosegue il Sindaco: "sono felice di avere dato a Bologna la continuità di governo che mancava da troppo tempo".
Inevitabile chiedersi se Merola non confonda le politiche e le scelte strategiche con le cariche.
Infatti la Sua conferma a giugno (ottenuta comunque con ben 38 mila elettori in meno sui 106 mila ricevuti solo 5 anni fa) non garantisce affatto da repentini cambi di opinioni e di scelte strategiche: come dimostra l'abbandono, dopo oltre un decennio di assurde insistenze, del Passante (e dallo sviluppo urbanistico) a Nord della Città ed un inattuale ed insostenibile rilancio di cemento ed asfalto nei quartieri popolari di Bologna, conseguenza del recupero dell'originario progetto (risalente agli anni '80) di Società Autostrade SpA.

3. Continua Merola: "io affido le deleghe (sulla Mobilità) a Irene Priolo ... Qualcuno può dire che non ha i titoli per farlo?"
Ma il Sindaco dovrebbe piuttosto dirci perché delegare ad un ruolo di grande impegno operativo quotidiano una Amministratrice tutt'ora impegnata (e confermata) come Sindaco di Calderara (e, ancora oggi, come Consigliere delegato alla Città Metropolitana). Perché concentrare su una sola persona ruoli istituzionali così rilevanti.
Forse mancano nel PD, nella maggioranza ed a Bologna altre donne o uomini all'altezza di questa importante responsabilità?

4. Sostiene Merola: "Renzi faccia il segretario e cerchi l'unità del PD. Proponga lui per primo, e subito, una nuova legge elettorale. Un Italicum più democratico, con gli elettori che scelgono i parlamentari in collegi uninominali. E lo sottoponga al voto degli iscritti al PD e alle primarie. Va svelenito un clima che altrimenti diventa irrespirabile ... Porta il PD a sancire una spaccatura tra due partiti, una formazione neocentrista e minoranze irrilevanti pronte a rifare i DS."
C'è da chiedersi se un Sindaco possa mischiare in modo così incredibile questioni costituzionali ed istituzionali del Paese (come le revisioni della Carta fondamentale, il sistema elettorale e il prossimo referendum) con le vicende ed i conflitti interni al proprio Partito (ed allo scontro tra correnti di maggioranza e di minoranza).
Evidentemente, Merola raccoglie la contraddizione di un progetto (quello Renzi - Boschi - Verdini) che contrariamente al lavoro unitario svolto dai Costituenti dopo la Liberazione d'Italia sta dividendo drammaticamente e profondamente personalità e soggetti della democrazia e della cultura nazionale. Ma colpisce il ritardo di questa denuncia e la richiesta, fuori tempo massimo, di anteporre alla consultazione di tutti gli italiani (ancora non fissata, ma da tempo annunciata per ottobre o novembre) un "voto degli iscritti al PD" su un nuovo e diverso sistema elettorale che Renzi dovrebbe "proporre, subito, come segretario" dopo avere imposto, solo pochi mesi fa, la nuova legge con la fiducia.

5. Conclude Merola: "io sono per il Si: per superare il bicameralismo, semplificare il sistema e aprire la strada a nuove riforme. Bene ha fatto Renzi a riconoscere che personalizzare il confronto è stato un errore. Ora deve capire che il PD rischia di perdere un pezzo di società che si riconosce nel centrosinistra, anche se vince il Si".
Ma perché il "nostro" Sindaco insiste su evidenti bugie? Negando, di fatto, la realtà: che il Senato (nominato) e il bicameralismo restano; che il sistema non viene affatto semplificato, bensì reso più complesso e contraddittorio nella distinzione dei poteri.
E perché ripropone priorità di parte e di partito a fronte dell'urgenza di ricostruire un comune sentire nazionale ed un nuovo rispetto per i diritti fondamentali ed universali dei cittadini, per le istituzioni, per la democrazia e la libertà?


18 commenti:

  1. Credo che nel futuro piano, l' unico traffico sia quello delle poltrone. E credo anche che non si tratti di strategie improvvisate, ma di trame ordite da tempo. Più di un anno fa l' on. De Maria dichiarò pubblicamente Virginio Merola inadeguato al ruolo di sindaco, tantomeno alla riproposizione per un secondo mandato. Di lì a poco, il sindaco Merola ricusa il progetto del Passante Nord e come per magia viene riconsiderato dal suddetto parlamentare un ottimo amministratore, degno di ben altre posizioni, tant' è che si prefigura per lui un futuro da senatore. In tale contesto si innesta la figura del sindaco di Calderara (non diciamo di chi è parente altrimenti si scatena la polemica), oppositrice del suddetto progetto, la quale comincia con l' ambientarsi nella città Metropolitana, divenendo la protagonista della mutazione trasgenica del Passante da "Nord" a "Di Mezzo" (ora poi è stato ribattezzato "Di Bologna" per fare chiaramente intendere che si farà questo, punto, alla faccia dei percorsi democratici e partecipati). La trama del piano (l' altro) prevede poi la revisione del sistema di elezione del Sindaco, il quale sarà Metropolitano, con il concorso al voto di tutti i residenti della Provincia, facendo di fatto scomparire il Comune di Bologna. Uno dei principali candidati in pectore sarà il sindaco di Calderara (sempre lei, paladina della concentrazione delle auto nell' ambito urbano, nel frattempo divenuta anche assessore al traffico di Bologna), traguardando, immaginiamo con pochi rivali, la ambita posizione di Supersindaco. Questo argomento è già stato trattato sulla carta stampata, vari articoli e una interessante inchiesta sul Corriere di Bologna già messa in rilievo tempo fa su questo blog, la loro lettura è rivelatrice, ma forse non adeguatamente valutata come meriterebbe. In città le opposizioni paiono vivere in un limbo dorato ( e siamo appena all' inizio del mandato, dovrebbero essere particolarmente "attenti"), gli stessi protagonisti minimizzano (che problema c'è ad essere plurimandatari, la legge lo consente....). L' etica e il pluralismo? Cose d' altri tempi, da dietrologi. E poi, qual miglior esempio di un Premier che è anche segretario di partito? In ultimo la gente, il vero motore del cambiamento...Ma in un mondo dove ormai è prassi vedere teste tagliate in diretta, vogliamo stare a sottilizzare se un soggetto occupa uno, due, tre posti di comando in simultanea?
    Ryan

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    1. L'esperienza suggerisce a chiunque di concentrare l'impegno su una singola responsabilità e lasciare ad altri amici, compagni o avversari i doppi incarichi. È innanzitutto questione di serietà e di etica.
      In ogni caso il PD proceda come meglio crede.
      Ognuno di noi può valutare, riflettere, decidere.
      Gianni

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  2. Su 1 e 2: vero è che il Merola non aveva nel suo Programma per il mandato 2011-2016 il Passante di Mezzo. Se lo ha concordato con la Regione ed il Governo ha cambiato non solo una grande opera ma un disegno urbanistico. È come se avesse vinto le elezioni una coalizione alternativa. Altro che continuità.
    Su 4 e 5: lo scontro Pd-ANPI a Bologna è destabilizzante e il Sindaco lo avverte. Ma cambiare le leggi appena fatte e votare SI al referendum fa a cazzotti!
    Si, in che mani siamo?
    A.B.

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    1. A volte anche gli arroganti debbono recedere dalle loro pretese.
      A volte la fermezza paga.
      A volte un No apre porte apparentemente chiuse.
      Ricordiamolo.
      Gianni

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  3. Ma che fate, invece di coltivare le differenze di valutazioni presenti nel PD (oramai evidente tra Merola e Renzi) le criticate? Preferite un PD compatto e allineato dietro al segretario - premier?
    Antonio

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    1. Cogliere le differenze non significa tacere. O dovere schierarsi a sostegno di posizioni non convincenti e prive di prospettiva.
      Del resto nello stesso PD non esistono solo le posizioni di Renzi o di Merola ...
      Gianni

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  4. A proposito del referendum costituzionale e del confronto - scontro tra PD e ANPI. Da il corrierebologna.it. Per opportuna conoscenza.
    M.

    BOLOGNA — «Non vogliamo vestire i panni di novelli Erdogan, noi non facciamo censure». Evoca il presidente turco il segretario provinciale del Pd Francesco Critelli per annunciare la piena libertà dell’Anpi all’interno del suo stand alla Festa dell’Unità al Parco Nord. Quindi anche la possibilità di fare campagna per il No ai banchetti. Era l’ultimo ostacolo, dopo il via libera all’Anpi a partecipare il 10 settembre a un confronto pubblico sul palco dell’arena centrale con i sostenitori del Sì al referendum costituzionale, presente nella trattativa tra il Pd e l’associazione dei partigiani. Oggi pomeriggio l’Anpi si riunirà per decidere se mettere piede o meno al Parco Nord e a quel punto verrà scritta l’ultima parola alla querelle attorno alla campagna referendaria. «Era difficilmente accettabile per noi immaginare una campagna contro le nostre posizioni all’interno della Festa — spiega Critelli — ma come sempre ciò che accade all’interno dei singoli stand è a discrezione di chi ci sta». A questo punto l’ultima parola spetta davvero all’Anpi, ma nel Pd c’è molto ottimismo. «Con l’Anpi abbiamo costruito un rapporto molto positivo e siamo molto fiduciosi in una loro risposta positiva», dice Critelli. Un altro nodo da sciogliere riguarda l’appuntamento, sempre sul referendum, ma a livello nazionale, tra Matteo Renzi e il presidente dei partigiani Carlo Smuraglia. Era stato il premier a invitare il leader dell’Anpi a un confronto sulla riforma costituzionale da tenere a Bologna o a Reggio Emilia. La prima reazione dell’associazione è stata fredda, ma i dem contano di avere tempo ancora a disposizione per ricucire i rapporti. A questo stanno lavorando in queste ore Critelli e la presidente bolognese dell’Anpi Anna Cocchi. «È un appuntamento che siamo in grado di organizzare in qualsiasi momento», si mette a disposizione il segretario della Federazione di via Rivani, perché quella del Parco Nord «è la festa di tutto il Pd e questi mesi prima del referendum devono essere all’insegna del dialogo e del confronto. Il referendum non è una guerra di religione né’ un plebiscito sul governo».

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    1. Il fatto che l'anpi sarà alla festa de l'unità di Bologna non significa che le mani di chi ci governa siano capaci, ma semplicemente che si è usato un minimo di lucidità dopo tanta indecente arroganza.
      La stessa che fatti ben più tragici dimostrano diffusa nell'esercizio di responsabilità normative e finanziarie che riguardano la vita e la sicurezza delle persone.
      BiBi

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    2. Si mani e teste irresponsabili.
      Grandi opere senza una strategia.
      Come nella messa in sicurezza delle persone, degli edifici e dei territori.
      Quanto hanno investito le autorità locali e regionali a Bologna, dopo il terremoto di Finale Emilia, Cento e Crevalcore?
      Silvia

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    3. Su due fronti è tempo di unire e mobilitare persone per investire maggiori risorse pubbliche e private nell'interesse comune:
      1. Il Servizio Ferroviario Metropolitano. La sua realizzazione può spostare la domanda dei pendolari, creare alternative competitive all'uso forzato dell'auto, migliorare la qualità dell'ambiente e della vita urbana. Solo in base agli effetti di questa sperimentazione si potrà decidere su altre infrastrutture di sicuro impatto (come il Passante di Bologna).
      2. La messa in sicurezza degli edifici e delle principali infrastrutture dai rischi conseguenti ad eventi sismici ed idrogeologici. Poco o pochissimo è stato fatto dopo il ripetersi di fatti nazionali e regionali. Investire subito risorse pubbliche e private è una esigenza comune, primaria e ineludibile.
      Per la sicurezza di tutti.
      Gianni

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  5. L'articolo de il corrierebologna.it propone news su più argomenti affrontati. Dalle periferie alla Priolo.
    M.

    BOLOGNA — Irene Priolo è stata nominata dal sindaco Virginio Merola, assessore alle Politiche per la mobilità (delega che il primo cittadino, nel formare la Giunta, aveva inizialmente tenuto per sè dopo l’esclusione dell’ex assessore Andrea Colombo). L’affidamento dell’incarico, nell’aria da tempo, è stato ufficializzato oggi da Palazzo d’Accursio. In questo modo «si completa la Giunta del Comune dopo le deleghe che erano state assegnate dal sindaco all’indomani dell’elezione del 19 giugno scorso», scrive l’amministrazione, sottolineando che a questo punto la squadra di Merola è composta da sei assessore donne e quattro assessori uomini. Priolo, che è anche sindaco del Comune di Calderara di Reno, si metterà subito al lavoro partecipando, martedì, alla riunione di Giunta che si terrà al Pilastro.
    «RINUNCIO ALLO STIPENDIO» — «Ringrazio il sindaco Merola –— ha detto Priolo — per questo impegnativo e stimolante incarico. Lo considero un onore e lo devo soprattutto all’esperienza che i cittadini di Calderara di Reno mi hanno consentito di fare e, proprio per questo, ho scelto di rinunciare all’indennità prevista per l’incarico di assessore del Comune di Bologna. Le sfide sulla mobilità oggi si giocano sulla dimensione metropolitana e il mio ruolo di sindaco a Calderara di Reno con quello di assessore a Bologna intrecceranno, appunto, questi due livelli».

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    1. Il sindaco di Calderara ha stigmatizzato le ipotesi che alcuni lettori hanno fatto nelle rubriche dei quotidiani circa il cumulo degli stipendi dei vari incarichi, puntualizzando lei stessa che è impossibile farlo in quanto la legge lo vieta, consentendone solo uno.
      Non si spiega quindi il motivo di questo nobile gesto della rinuncia allo stipendio da neo Assessore al traffico, pubblicizzato a 360º, visto che la legge comunque non lo prevede.
      Che sia un suggerimento "tattico" del nuovo ufficio comunicazione di Palazzo d' Accursio?
      Ryan

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    2. A me pare che la questione essenziale resti una.
      Perché il Sindaco di Bologna affida una delega tanto impegnativa ed operativa (come quella alla mobilità cittadina) ad una persona già impegnata a gestire quotidianamente un importante Comune dell'Area Metropolitana?
      Non ci sono altre persone valide ed in grado di applicarsi a tempo pieno a questo scopo? Capaci di dialogare, intervenire, cooperare con gli interlocutori sociali ed istituzionali necessari?
      Cosa rende decisivo accentrare il potere operativo e decisionale in poche mani?
      O, forse, il nostro Sindaco pensa di recuperare così (tagliando uno stipendio di un importante "ruolo politico-amministrativo") la perdita di immagine pubblica per i maggiori costi impegnati e sostenuti (da luglio) per il suo staff Comunicazione?
      Non resta che ribadire: in che mani siamo?
      Gianni
      Gianni

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  6. Scientifico.
    In poche mani (X) ... e in pochissime teste (Y=X:2).
    Mario C.

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  7. Leggendo le dichiarazioni della Priolo , nuovo assessore alla Mobilità Bolognese, capisco sempre meno che idea di città abbia in testa chi ci governa.
    Tra le promesse del primo mandato vi era la personalizzazione della cerchia del mille , nulla é stato fatto se non quella promozione turistica della T nei giorni Festivi.
    Ma non si è fatto , praticamente ,nulla neppure in direzione di una mobilità sostenibile e per il Trasporto Pubblico
    Poco e male é stato fatto per le piste ciclabili.
    Si è dato il via al People Mover , opera inutile , costosa ed impattante a livello paesaggistico.
    Ora la stessa Priolo giudica il PM al pari di una attrazione da Luna Park , contemporaneamente sostiene che il nulla fatto in termini di Pedonalizzazioni mette in discussione gli Spostamenti dei cittadini.
    Ora mi piacerebbe che il nostro assessore e/o il Sindaco ci dicano che vogliono fare, se sono per una città ecosostenibile per un trasporto pubblico efficiente, per incentivare tutti i mezzi di trasporto alternativo (bici , car Shering ecc...) o la loro idea é per mantenere la città nell'attuale e ormai quasi irreversibile collasso viario
    Tralasciamo il Passante di Mezzo di cui mi pare che la Priolo sia una sostenitrice della prima ora .
    Cambiare si può.
    Anzi necessario.
    Ciao
    G.

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  8. Su Priolo e politiche della mobilità a Bologna, il corrierebologna pubblica un interessante articolo. Per opportuna conoscenza.
    M.

    BOLOGNA — Già due giorni fa, al suo debutto da assessore comunale, Irena Priolo era stata piuttosto chiara, dicendo che non disconosceva il lavoro fatto in passato, ma che «andava fatto in maniera più empatica, perché il legame con la città si era interrotto ». Mercoledì il neoassessore alla Mobilità del Comune di Bologna ha fatto un passo in più, smontando definitivamente l’era di Andrea Colombo e dicendo che anche sulle pedonalizzazioni, mantra dello scorso mandato, serve più attenzione.
    PEDONALIZZAZIONI — «Io non sono contraria alle pedonalizzazioni — ha detto Priolo a Radio Città del Capo — penso però che su questo bisogna lavorare in maniera molto più attenta. È un bell’obiettivo, ma non si può pensare di lavorare oggi senza vedere come si integrano con il raggiungimento degli obiettivi di mobilità sostenibile e gli spostamenti dei cittadini». Il tono del discorso è cortese, ma nella sostanza si tratta di mettere totalmente in discussione la linea di Colombo. Per la verità, al netto dei T days, non è che nello scorso mandato siano state fatte grandi pedonalizzazioni, visto che si è anche rinunciato al progetto (inserito nel programma di Merola) di pedonalizzare la Cerchia del Mille. In ogni caso la gestione delle poche pedonalizzazioni evidentemente è stata problematica se oggi anche a Palazzo d’Accursio riconosce che bisogna cambiare linea. Da quando è stato clamorosamente silurato dalla giunta (ancora la notte della vittoria Merola disse che sarebbe stato nella sua squadra) l’ex assessore si è trincerato in un lungo silenzio e finora non ha mai dato la sua versione dei fatti. Certo, ora in ballo c’è la poltrona metropolitana che fu di Priolo, quella di assessore alla Mobilità della Città metropolitana per la quale girano i nomi di Marco Lombardo (Pd) e dello stesso Colombo, ma è difficile pensare che all’ex assessore sia fatta questa offerta e, soprattutto, che lui la accetti.

    IL NODO PEOPLE MOVER — Ma sul tavolo di Priolo c’è anche un altro dossier da affrontare, quello che riguarda la realizzazione del People mover, la monorotaia destinata a collegare la stazione all’aeroporto. In realtà c’è poco da fare, perché l’opera ormai è in costruzione, ma anche su questo fronte l’assessore non ha nascosto le sue perplessità. Ieri il Corriere di Bologna ha dato conto dei numeri sull’affidabilità del mezzo e ha evidenziato che, per funzionare in modo regolare, avrà bisogno di una manutenzione molto accurata e costosa. Sempre in radio Priolo ha definito il People mover «problematico», anche se ha aggiunto che «con un cantiere avviato non si torna indietro». Ma soprattutto, per il neoassessore, la monorotaia non basta: «Questa opera è stata molto dibattuta in questi anni da molti punti di vista — ha spiegato in un altro passaggio dell’intervista radiofonica — è stato importante mandare avanti un cantiere così problematico, ma bisogna fare un ragionamento più complessivo sulla mobilità e cercare di capire come anche il People mover può collocarsi all’interno di un disegno più compiuto dei collegamenti della città». Quel «problematico» detto da Priolo non è necessariamente un giudizio di valore e la sua è anche una constatazione. Però non c’è il pericolo di strumentalizzare le sue parole, perché è dall’insieme del ragionamento che si evince chiaramente che l’opera non la entusiasma. Diciamo che il People mover «potrà essere un grande oggetto di brand per Bologna», si limita a dire a chi le chiede di spiegare meglio il suo pensiero in serata. Cioè sarà un grande biglietto da visita, qualcosa che di solito i turisti trovano nelle grandi città, ma per risolvere i problemi della mobilità verso l’aeroporto servirà fare anche altro. Per il resto quel che è fatto è fatto. Ma per l’assessore un mezzo che porta 35 persone alla volta non può essere sufficiente ...

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  9. Ma ad Irene Priolo chi glielo fa fare?
    Da un lato l'emergenza casa, gli sgomberi, le contestazioni dei sindacati degli inquilini di Calderara.
    Dall'altro la sopraelevata Stazione FS - Aeroporto (che porta 35 persone), le pedonalizzazioni volute o contrastate, il Passante voluto da Autostrade e contrastato da cittadini.
    Un'altra vittima della politica!
    Mario C.

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    1. ...O altri cittadini vittime delle "vittime" della politica? Vedi al riguardo la inchiesta del Corriere di Bologna "Merola e il patto con De Maria per il sindaco metropolitano" del 22 giugno 2016.
      Ryan

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