domenica 31 luglio 2016

Le nostre ragioni per il No (8)

Loro non lo diranno, ma lo diciamo noi
Nella confusione, una cosa è chiara: l’accentramento a favore dello Stato a danno delle Regioni e, nello Stato, a favore dell’esecutivo a danno dei cittadini e della loro rappresentanza parlamentare. Orbene, noi della Costituzione abbiamo un’idea diversa: patto solenne che unisce un popolo sovrano che così sceglie come stare insieme in società. “Unisce”? Questa riforma non unisce ma divide. Non è una costituzione, ma una s-costituzione.
“Popolo sovrano”?


Dov’è oggi svanita la sovranità, quella sovranità che l’art. 1 della Costituzione pone nel popolo e che l’art. 11 autorizza bensì a “limitare”, ma precisando le condizioni (la pace e la giustizia tra le Nazioni) e vietando che sia dismessa e trasferita presso poteri opachi e irresponsabili? È superfluo ripetere quello che da tutte le parti si riconosce: per molte ragioni, il popolo sovrano è stato spodestato. Se manca la sovranità, cioè la libertà di decidere da noi della nostra libertà, quella che chiamiamo costituzione non più è tale. Sarà, al più, uno strumento di governo di cui chi è al potere si serve finché è utile e che si mette da parte quando non serve più. La prassi è lì a dimostrare che proprio questo è stato l’atteggiamento sfacciatamente strumentale degli ultimi anni: la Costituzione non è stata sopra, ma sotto la politica e perciò è stata forzata e disattesa innumerevoli volte nel silenzio compiacente della politica, della stampa, della scienza costituzionale. Ora, la riforma non è altro che la codificazione di questa perdita di sovranità. Apparentemente, la vicenda che stiamo vivendo è una nostra vicenda. In realtà, chi la conduce lo fa in nome nostro ma, invero, per conto d’altri che già hanno fatto il bello e il cattivo tempo nei Paesi economicamente, politicamente e socialmente più deboli e s’apprestano a continuare. Per questo, chiedono governi che non abbiano da dipendere dai parlamenti e, ove sia il caso, dispongano di strumenti per mettere i parlamenti, rappresentativi dei cittadini, nelle condizioni di non nuocere.
Seguiamo questa concatenazione: la Costituzione è espressione della sovranità; se manca la sovranità, non c’è costituzione. La Costituzione e il Diritto costituzionale, con la sedicente riforma costituzionale, s’avviano a mantenere il nome, ma a perdere la cosa. L’impegno per il No al referendum ha, nel profondo, questo significato: opporsi alla perdita della nostra sovranità, difendere la nostra libertà.

Post scriptum: C’è poi ancora un altro argomento che, per la sua stupidità, abbiamo esitato a inserire nella lista di quelli meritevoli d’essere presi in considerazione. È già stato usato ed è destinato a essere ripetuto in misura proporzionale alla sua insensatezza. Per questo, non lo ignoriamo semplicemente, come forse meriterebbe, ma lo collochiamo alla fine, a parte.

15. Diranno: sarà divertente vedere dalla stessa parte un Brunetta e uno Zagrebelsky
Noi diciamo: non fate torto alla vostra intelligenza. Come non capire che si può essere in disaccordo, anche in disaccordo profondo, sulle politiche d’ogni giorno, ma concordare sulle regole costituzionali che devono garantire il corretto confronto tra le posizioni, cioè sulla democrazia? In verità, chi pensa di vedere in questa concordanza un motivo di divertimento, e non una seria ragione per dubitare circa il valore dei cambiamenti costituzionali in atto, non fa che confessare candidamente un suo retro-pensiero. Questo: che tra una Costituzione e una legge qualunque non c’ènessuna differenza essenziale; che, quindi, se sei in disaccordo politico con qualcuno, non puoi essere in accordo costituzionalecon lui, perché tutto è politica e nulla è costituzione. A noi, questo, non sembra un modo di pensare rassicurante.

Gustavo Zagrebelsky                                                                                       

9 commenti:

  1. Bene. Stiamo ai contenuti. Oramai anche Renzi pare convinto. Chi ha più argomenti e consenso ...
    Antonio

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  2. Tutte le nostre ragioni per il no varranno solo se ci faranno votare ...
    Quando?
    Sic

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    1. Prima o poi ... Sic.
      Quando i vari contesti daranno le migliori garanzie al Premier ed alla sua discutibile maggioranza di poter vincere la sfida ingaggiata ...
      Nel più evidente spirito costituzionale.
      Gianni

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  3. Ma se quelli del No votano con Brunetta, Fini e D'Alema, quelli del Si votano con Alfano, Verdini e Napolitano. Dunque, lasciamo perdere con chi si vota e stiamo ai contenuti.
    Siamo per superare il bicameralismo perfetto? Con un Senato imperfetto o con una sola Camera?
    Siamo per semplificare e distinguere i compiti delle istituzioni? Quale funzione per Regioni, Comuni e Città Metropolitane?
    Siamo per la Democrazia? Dando più potere ai Capi e meno sovranità ai cittadini.
    Carlo

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    1. Pessima revisione opera di insopportabili personaggi.
      Gianni

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  4. Sovranità?
    Sulla Costituzione è scritto che appartiene al popolo. In realtà non non è così.
    Abbiamo da oltre un decennio militari in guerra in paesi lontani e dal nostro territorio facciamo partire aerei militari che bombardano città del Mediterraneo e provocano vittime civili.
    Abbiamo un governo che nessuno ha scelto. Nel 2013 chi ha votato Bersani lo ha fatto contro Berlusconi e Grillo, chi ha votato Berlusconi era contro Bersani e Grillo, chi ha votato Grillo non voleva Berlusconi o Bersani.
    Ora Renzi governa per fare le Riforme concordate al Nazareno e che vogliono la maggioranza del PD e la minoranza del PdL.
    Sovranità del popolo? Non mi pare.
    Raffa

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  5. Considerazioni condivisibili Raffa.
    Proviamo a metterci dalla parte della politica Costituzionale e (ri)costituente.
    Ridando centralità al Parlamento.
    Ripudiando la guerra e ricercando il disarmo.
    Rispettando le persone ed il pluralismo politico e culturale.
    Sostenendo giustizia sociale e conversione ecologica.
    Valorizzando partecipazione e protagonismo dei cittadini.
    Respingendo la revisione Boschi - Renzi - Alfano - Verdini.
    Gianni

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  6. Una sola speranza. Ora si può chiudere questa vicenda già troppo a lungo trascinata per fare passare provvedimenti economici e sociali impopolari.
    Una preoccupazione. Cosa inventeranno dopo il referendum per continuare ad esercitare potere?
    s.

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  7. "Chi vota no, non rispetta il Parlamento" sostiene una Ministra del Governo Renzi che ha giurato sulla Costituzione italiana che, evidentemente, non conosce.
    E' infatti proprio la Carta fondata della nostra Repubblica che stabilisce la necessità di ricorrere a referendum popolare se il voto in Parlamento per cambiare la Costituzione non raccoglie una maggioranza ampia e qualificata ...
    Di più.
    Queste brutte modifiche sono state votate su pressione del Governo (con i voti di fiducia) da una maggioranza raccogliticcia e risicata di parlamentari, tra cui troppi squalificati.
    Per rispetto degli ITALIANI io voto NO.

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