mercoledì 27 luglio 2016

Le nostre ragioni per il No (6)

12. Diranno che siamo per l’immobilismo, cioè che difendiamo l’indifendibile: una condizione della politica che non ha mai toccato un punto così basso in tutta la storia repubblicana, mentre loro vogliono rianimarla e rinnovarla.
Noi opponiamo una classica domanda alla quale i riformatori costantemente sfuggono: sono più importanti le istituzioni o coloro che operano nelle istituzioni?
La risposta, che sta non solo in venerandi scritti sulla politica e sulla democrazia – che i nostri riformatori, con tranquilla e beata innocenza mostrano d’ignorare completamente – ma anche nelle lezioni della storia, è la seguente: istituzioni imperfette possono funzionare soddisfacentemente se sono in mano a una classe politica degna e consapevole del compito di governo che è loro affidato, mentre la più perfetta delle costituzioni è destinata a funzionare malissimo in mano a una classe politica incapace, corrotta, inadeguata. Per questo noi diciamo: non accollate a una Costituzione le colpe che sono vostre. (…)

13. Diranno: non ve ne va bene una; la vostra è una opposizione preconcetta. Non siete d’accordo nemmeno sull’abolizione del Cnel e la riduzione dei “costi della politica”?
Noi diciamo: qualcosa c’è di ovvio, su cui voteremmo pure sì, ma è mescolato, come argomento-specchietto, per far passare il resto presso un’opinione pubblica orientata anti-politicamente. A parte il Cnel, che in effetti s’è dimostrato in questi anni una scatola quasi vuota, la riduzione dei costi della politica avrebbe potuto essere perseguito in diversi altri modi: riduzione drastica del numero dei deputati, perfino abolizione pura e semplice del Senato in un contesto di garanzie ed equilibri costituzionali efficaci. Non è stato così.
Si è voluto poter disporre d’un argomento demagogico che trova alimento nella lunga tradizione antiparlamentare che ha sempre alimentato il qualunquismo nostrano. Avere unificato in un unico voto referendario tanti argomenti tanto diversi (forma di governo e autonomie regionali) è un abile trucco costituzionalmente scorretto, che impedisce di votare sì su quelle parti della riforma che, prese per sé e in sé, risultassero eventualmente condivisibili. Voi dite di voler combattere l’antipolitica, ma proprio voi ne esprimete l’essenza. (…)

Gustavo Zagrebelsky                                                                                                 (continua)

5 commenti:

  1. Condivido la considerazione di GZ.
    La nostra è una buona costituzione. Ma anche altre sono buone.
    Il problema è la classe dirigente. Quella politica in testa. Ma non sola. Imprenditori e banchieri non sono meglio.
    Quindi tenendo queste classi dirigenti e non cambiandole qualsiasi costituzione risulta inadeguata.
    Qui sta l'errore capitale di Renzi.
    Ha sposato la vecchia tesi secondo cui ad essere inadeguate sono le istituzioni e non le classi dirigenti e le loro politiche.
    Prima di lui ci avevano già provato diversi altri. Da Craxi a Berlusconi.
    Dobbiamo farlo fallire come successo per gli altri.
    Sapendo che si possono modificare anche costituzione ed istituzioni. Ma con il rispetto necessario e seguendo vie precise: non solo maggioranze risicate, né alleati di comodo ed avversari sinceri democratici.
    Così e No. Anche nel caso fossero accolte le tesi del Bersanellum.
    Titti

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    1. Non vedo margini per ulteriori modifiche. Bersanellum o altro.
      Si deve ripartire con un altro approccio, rispettoso della pluralità di culture politiche necessarie per una riforma condivisa della Costituzione.
      Capace di distinguere scelte politiche che dividono e sistema costituzionale che unisce.
      Gianni

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  2. Per superare il bicameralismo perfetto la via sarebbe semplice.
    Una sola Camera.
    Chi non condivide?
    m.m.

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    1. Ci sto.
      Impegno comune di M5s, Lega Nord, Forza Italia, PD, SI, Area Popolare.
      In più Assemblea Costituente eletta con voto proporzionale in autunno in base a progetti di riforma (che so, progetto Boschi o opzione Bersani anziché Rodota' o Calderoli o Brunetta ...).
      Un anno per trovare una proposta condivisa da una maggioranza del 60%. Rinvio referendum. Intanto Renzi governa.
      Bini

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    2. Penso anch'io che una sola Camera sia meglio della soluzione Boschi - Renzi.
      La soluzione di una Assemblea Costituente mi pare sensata ed utile. Anche perché scinde scelte di governo e di sistema, politica ed istituzioni.
      Gianni

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