mercoledì 13 luglio 2016

I Responsabili

Un nuovo incidente ferroviario. Un'altra strage di cittadini, di pendolari, di giovani.
Decine di vittime. Ferite incancellabili nella storia del Paese.
Questa volta in Puglia. Sulla linea ad un solo binario tra Andria e Corato.
Tra treni della Società privata Ferrotramviaria SpA.
Tornano questioni troppe volte proposte e discusse.
Questo Paese (anche questo Paese?) procede a due velocità e in direzione sbagliata.
Una, ricca e super tecnologica che corre a 300 km/h.
L'altra, povera e arretrata che procede a vista (o col vecchio telefono) e che quando prova a superare i 100 km/h rischia di schiantarsi e deragliare.
Renzi, in visita sul luogo dello scontro mortale, assicura che "si farà chiarezza, si individueranno i colpevoli".
Bene. Giusto. La Magistratura faccia la sua parte.
Ma il giovane (Segretario PD e) Presidente del Consiglio è troppo intelligente per non capire che l'Italia di oggi non si può accontentare di scaricare le responsabilità su qualche operatore o dirigente ferroviario che non ha seguito le procedure necessarie e sicuramente da rispettare.
Le indagini giudiziarie faranno il loro corso. Semmai, il Governo deve garantire celerità, con più mezzi e risorse rispetto al passato. Quando si è indagato sui drammatici incidenti di Crevalcore (17 morti, nel 2005), di Viareggio (32 morti, nel 2009) e della Valvenosta (9 morti, nel 2010).
Ma il punto è che questo ennesimo disastro è ancora una volta frutto di priorità politiche sbagliate.
Le classi dirigenti del Paese, negli ultimi decenni, hanno investito (e indebitato il pubblico e potenti privati) per miliardi di euro in prodotti e in grandi opere infrastrutturali realizzate (e, a volte, solo progettati/e) per pochi e privilegiati interessi ed utenti, mentre hanno messo briciole nell'ammodernamento dei mezzi e della grande rete di trasporto pubblico locale e regionale, quotidianamente utilizzata da milioni di cittadini dal nord al sud Italia.
Nelle ferrovie si sono fatte (con miliardi di investimenti) nuove linee di TAV e contratti con note società private (Italo), ma si sono lasciati migliaia di km di binari unici o senza risorse, al loro destino, senza tecnologie di controllo e di prevenzione, con tagli ai fondi regionali, con contratti discutibili ed onerosi per lo Stato e servizi scadenti, privi di manutenzione e personale. Con Stazioni, soprattutto le piccole, spesso abbandonate.
Sulla linea dell'incidente di ieri erano disponibili da dieci anni milioni di nostri euro (fondi europei) per il raddoppio dei binari (previsto entro il 2015 e rinviato). Non sono stati utilizzati allo scopo.
I treni dello scontro erano di fabbricazione (recente) francese e svizzera (a differenza di molti di quelli che regolarmente trasportano pendolari), perché le industrie italiane in questo settore non hanno investito e hanno chiuso.
Responsabili di questo fallimento sono diverse generazioni di imprenditori, banchieri, alti funzionari dello Stato, politici e uomini di governo. Servono cognomi? Dagli Agnelli a Marchionne, da Pirelli a Tronchetti Provera, da Benetton a Montezemolo, da Marcegaglia a Squinzi; da Cuccia a Geronzi, da Palenzona a Passera; da Necci a Moretti, da Clini a Incalza; da Andreotti a Craxi, da Berlusconi a Prodi, da Bernini a Bersani (che è stato negli ultimi venti anni Presidente di Regione, poi Ministro, prima dei Trasporti e quindi dell'Industria, proponendo e realizzando un riformismo impalpabile e inconcludente).
Responsabili, ultimi, sono anche Renzi, Poletti e Delrio che, alla luce delle esperienze, invece di puntare decisamente su uno sviluppo sostenibile ed eco compatibile, su una conversione produttiva socialmente qualificata e non più rinviabile, hanno continuato con le vecchie pratiche e con "riforme" istituzionali o del lavoro decisamente distanti e contrastanti rispetto ai grandi bisogni del Paese, del territorio e dell'ambiente. E continuano a perseguire Progetti vecchi e insostenibili, di cultura neo liberista.
Ecco i primi veri Responsabili del disastro.
C'è bisogno di aria nuova!
Lo scatto di partecipazione e di solidarietà dei pugliese è, oggi, la principale speranza.
Un ulteriore campanello del cambiamento necessario e possibile.
C'è da auspicare che i sindacati dei lavoratori, le associazioni ambientaliste e dei consumatori, i movimenti sociali, tutti coloro che vogliono essere rappresentanti reali dei cittadini sappiano cogliere il momento, riflettere sui ritardi accumulati, elaborare progetti adeguati, organizzare vertenze, unire soggetti e forze.
Né va della sicurezza e della democrazia, del futuro comune e di ognuno.
La questione è politica e le responsabilità sono, innanzitutto, di sistema.

N.B. Sull'argomento propongo anch'io, con ritardo, il "bellissimo articolo di Sergio Rizzo", come suggerito da Ciao! nel suo commento,


15 commenti:

  1. Condivido. Per spingere a Grandi Riforme serve attivare una Grande Coalizione Sociale e Democratica.
    Ho trovato su il Corriere della Sera un bellissimo articolo di Sergio Rizzo: http://www.corriere.it/cronache/16_luglio_12/scontro-treni-puglia-responsabilita-cattiva-politica-d4e410c0-4840-11e6-9c18-dd6019c078c3.shtml .
    Ciao!

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    1. Con ritardo ho inserito nel post l'articolo di Sergio Rizzo, che su il Corriere della Sera afferma con adeguata documentazione: "un colpevole oggettivo lo conosciamo già: la sciagurata non politica del non trasporto pubblico. ... Il servizio ferroviario regionale ha subito dal 2010 a oggi tagli valutabili nel 6,5%, mentre le tariffe continuavano ad aumentare ... al ferro dei treni si preferisce la gomma delle auto e dei camion".
      Per concludere: "La cosa grave, temiamo, è che domani, dopo il dolore e i funerali, tutto tornerà come prima".
      Condivido. Se vogliamo evitare il rischio di sempre, serve attivare una mobilitazione generale di lavoratori, pendolari, cittadini interessati ad una società eco-compatibile.
      Gianni

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  2. Anche la Genova - Ventimiglia verso la Francia ha un unico binario. Bloccato solo pochi mesi fa per una frana, con un vagone fortunatamente rimasto in bilico sul mare ...
    Però si insiste su una inutile Torino - Lione.
    I soldi ci sono, ma chi li maneggia ... fa gli affari suoi e degli amici ...
    m.m.

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    1. Appunto, quella che Sergio Rizzo, su il Corriere chiama "la sciagurata non politica del non trasporto pubblico".
      Gianni

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  3. Domanda. A cosa serve la Commissione d'inchiesta istituita dal Governo? Sulla strage indaga la Magistratura!
    Renzi e Delrio debbono "governare", "fare", assicurare coordinamento, interventi ed azioni. Quanto trascinato per oltre 2 anni senza "concludere". Fondi europei erano disponibili dal 2007 e si doveva inaugurare nel 2015. Invece No. Si è rinviato ogni intervento.
    Domanda. A che serve una Commissione d'inchiesta?
    Siamo tornati al secolo scorso?
    Franca

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    1. Si, Renzi e Delrio sono passati dalla rottamazione alla Riesumazione.
      Vecchie pratiche e nessuna seria riflessione sulle politiche concrete praticate negli ultimi anni.
      Gianni

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  4. Attenzione! Troppi responsabili, nessun responsabile.
    Mi pare che mettere nel mazzo da Andreotti a Bersani sia forte.
    Utile per risolvere i problemi?
    Antonio

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    1. Sono quelli che hanno governato, Antonio!
      Puoi negarlo?
      BiBi

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    2. Hanno governato in tempi diversi e per tempi diversi.
      Sono un democristiano di destra e un riformista di sinistra.
      Puoi negarlo, Bibi?
      Antonio

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    3. Bene Antonio, prendiamo atto che sulle responsabilità abbiamo tra noi percezioni diverse.
      Ma per risolvere i problemi accumulati che facciamo, ora?
      Continuiamo con queste politiche e queste alleanze?
      Oppure diamo priorità vera alla sicurezza ed alla promozione del trasporto ferroviario e collettivo, locale e regionale, anziché agli investimenti su linee TAV del secolo scorso e su progetti insostenibili di nuove strade ed autostrade?
      Ci sono progetti concreti su cui, qui ed ora, dobbiamo scegliere.
      Un solo esempio, che dovremmo conoscere bene entrambi: a Bologna, partiamo dal SFM e dall'ammodernamento delle numerose linee ferroviarie del secolo scorso ad alta utenza (Bologna-Porretta, Bologna-Vignola, Bologna-Portomaggiore) oppure dall'allargamento della A14 e delle corsie della Tangenziale?
      Tu che ne pensi?
      Ed il PD e la maggioranza che hanno rieletto Merola?
      Su cosa investiamo nelle prossime settimane?
      Gianni

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    4. Va bene. Al di là dei giudizi storici, siamo d'accordo sulle ferrovie. Anche quella per Ravenna ha un solo binario da Castelbolognese in poi.
      Mentre per le strade c'è la necessità di fare manutenzioni serie ogni anno. Segnalo, ad esempio, la Cesena - Orte, che attraversa l'Umbria, sempre interrotta e pericolosa.
      Insomma, bisogna vedere tutti i problemi, con obiettività.
      Segnalandoli a chi deve intervenire ... E non tutti ascolteranno con uguale attenzione, vedrai.
      Antonio

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  5. Solo una considerazione sul l'auspicio finale.
    I sindacati sono da tempo alla finestra. Incapaci di proporre una visione diversa dello sviluppo e di organizzare forze.
    Anche le rappresentanze del lavoro sono da rinnovare.
    Avanti così si muore o si sopravvive ai margini di decisioni altrui.
    pl

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    1. Concordo, proviamo a vivere da protagonisti in un mondo migliore.
      Come lavoratori e cittadini organizzati.
      Meno armi e produzioni socialmente utili.
      Gianni

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  6. Quello in cui viviamo è un sistema che dissipa risorse.
    Materiali e umane.
    Non si possono distruggere tanti prodotti per costruirne di nuovi, quasi le materie prime fossero infinite.
    Non si può essere così indifferenti per la vita delle persone, quasi potessimo rinascere quante volte vogliamo.
    s.

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  7. Anche secondo il Vescovo i Responsabili sono quelli che hanno creato e mantenuto le Periferie.
    C'è di che riflettere per tutti.
    Anna

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