sabato 4 giugno 2016

Voto

A Bologna.
Chi ha governato non è stato all'altezza delle sfide.
Prima Giorgio Guazzaloca e il Centrodestra, poi Sergio Cofferati e Flavio Delbono con il Centrosinistra, quindi la Commissaria Annamaria Cancellieri, infine Virginio Merola ed il PD di Bersani e Renzi.
Basta considerare la realtà. O, volendo, riprendere il Programma 2011 - 2021 dell'attuale maggioranza e misurarlo con quanto "fatto".
Alcune realizzazioni propongono evidenti e irrisolte contraddizioni.
Un solo esempio. Importante.
Il Sindaco della Città Metropolitana ("istituzione" che ha sostituito la Provincia) viene eletto solo dagli elettori bolognesi (circa 300.000). La maggioranza dei cittadini (il territorio conta oltre 940.000 persone) subisce.
Diversamente, secondo la brutta Legge (n. 56, del 7 aprile 2014), si cancellerebbe il Comune di Bologna e il territorio della Città sarebbe governato da ben 6 Municipalità (i nuovi Quartieri: Navile, Savena, San Donato - San Vitale, Santo Stefano, Borgo Panigale - Reno, Porto - Saragozza) parificate a San Lazzaro, Casalecchio, Imola, Alto Reno, Molinella o San Giovanni in Persiceto.
Nella gestione dei servizi alle persone o della mobilità quotidiana, una semplificazione?
Un passo in direzione della trasparenza e della democrazia?

Altri impegni sono al palo, o hanno segnato pesantemente il passo.
Vogliamo richiamare la promessa "svolta ecologica", "la città pulita, attenta alla salute dei suoi abitanti"?
I riscontri sono nelle giornate annue di inquinamento oltre i limiti di legge vissuti, ancora, nel 2015 (e sottolineati dalle ripetute emergenze e, di recente, dai dati presentati da ARPA in merito a polveri sottili e ossidi di azoto).
Sono clamorosamente mancati gli annunciati investimenti per completare il SFM, la rete di percorsi ciclabili, il verde urbano.
Queste promesse tornano, a fine mandato. In cambio, però, di un vecchio ed abbandonato progetto degli anni '80 (del secolo scorso) di Società Autostrade SpA: l'allargamento ulteriore di A14 - Tangenziale (a 16 - 18 corsie urbane).
Ancora e sempre un grande investimento, pubblico e privato, sull'asfalto ed il cemento. In aperta contraddizione con gli obiettivi strategici di COP21 (Parigi, dicembre 2015).

Una verifica accurata comporterebbe altri macigni sull'operato di chi ha governato Bologna ed i suoi problemi del terzo millennio.
Dall'arroganza con cui Sindaco e PD hanno liquidato il referendum cittadino pro scuola pubblica e quello nazionale a favore dei beni comuni e dell'acqua "governata" senza profitti privati, allo spreco di denari e risorse pubbliche a fronte dei tagli di servizi essenziali e di qualità nella sanità e nell'assistenza.
Dalla cattiva gestione degli spazi e degli edifici pubblici, in particolare in rapporto alle domande sociali emergenti ed al diritto all'abitare, all'emergere di attività e lavori pubblici gestiti attraverso percorsi poco trasparenti e (troppo spesso) da organizzazioni ed imprese criminali, senza opportuni ed adeguati controlli da parte delle autorità competenti.

Per tutto questo, è tempo di cambiare aria.
Come?
Intanto, partecipando al voto.
Astenersi non è il massimo della protesta e della proposta. Semmai una semplice presa di distanza e l'accettazione di quanto scelgono altri.
Poi, esprimendo un voto.
Annullare la scheda o votare "bianca", come propone anche un compagno di vecchie comuni battaglie, che di recente ha inventato "Coalizione Civica per Bologna" e sostenuto "il ballo dello sgombero" risulta incomprensibile: un eccessivo favore prestato a chi vuole solo vincere e non gli interessa "come" e "per cosa". L'esperienza del voto per la Regione Emilia Romagna lo dimostra.
E allora?
Escludendo candidati, partiti e coalizioni sconosciuti o espressione di forze politiche che hanno responsabilità dirette e gravi nella crisi del sistema economico, sociale ed istituzionale in cui viviamo, le alternative possibili sono due.

Coalizione Civica per Bologna, che candida Federico Martelloni.
Una lista fortemente caratterizzata a Sinistra ed espressione dell'incontro tra personalità e soggetti politici o sociali organizzati, che includono esponenti di SEL-SI e di Possibile, del TPO e di Labas.
Probabilmente qualcosa di assai diverso rispetto agli intenti originali di Mauro Zani, che oltre un anno fa, lanciò la proposta assai ambiziosa di unire singoli cittadini su una forte e simbolica candidatura a Sindaco (mai maturata ed esplicitata) e su un progetto di Città (solo abbozzato) decisamente alternativi al PD.
Ma sicuramente una esperienza interessante, anche a fronte della rinuncia e dell'abbandono di alcuni autorevoli soci fondatori, con progetti in evoluzione.
Entro cui si muovono donne e uomini espressione di varie esperienze, in ascolto e permeabili rispetto a istanze presenti nei conflitti aperti in città per diritti fondamentali di cittadinanza: istruzione e scuola pubblica, lavoro e formazione, casa e spazi sociali, salute e prevenzione, mobilità sostenibile.

Il M5S, che candida Massimo Bugani.
Oggi, è la principale forza politica di opposizione nel Paese. Un Movimento critico e di rottura. Decisamente fuori dagli schemi politici classici e dalla cultura dei partiti italiani.
A Bologna si è manifestato e in Emilia Romagna ha ottenuto i primi risultati.
Ma qui ha anche evidenziato una sostanziale, comprensibile, impreparazione a gestire, fino in fondo e con coerenza, le pratiche alternative che sostiene e le responsabilità che tanti elettori gli hanno affidato: autoriduzione delle indennità e dei rimborsi istituzionali, sobrietà, rigore morale, primato dell'etica, rispetto dei diritti dei cittadini, risanamento economico e finanziario.
Si resta interdetti di fronte a tensioni, polemiche, abbandoni ed espulsioni. Segno di limiti seri che permangono in un corpo giovane, estremamente composito e plurale, nelle regole ancora approssimative di vita democratica, nella selezione e nella formazione di cittadini con ruoli istituzionali importanti.
Tuttavia, un Movimento che si è consolidato, che è cresciuto, che continua a raccogliere ed esprimere idee, energie e pratiche vitali, sane, utili, rigeneranti per le Istituzioni e la democrazia.
Il candidato sindaco a Bologna è uno storico, discusso e controverso animatore "grillino", protagonista e provocatore di dure polemiche con diversi suoi interlocutori interni.
Ma i 5 Stelle sono spesso gli unici a evidenziare contraddizioni profonde del sistema di potere in essere e ad avere già indicato, oltre a condivisibili priorità, la Loro eventuale compagine di Governo, composta anche da personalità indipendenti, competenti e provenienti da diverse esperienze sociali e politiche.
Basandosi sui consensi raccolti in città nelle diverse ultime elezioni sono gli unici in grado di competere con Lucia Borgonzoni, candidata di Lega Nord e Forza Italia, per raggiungere un possibile ballottaggio con Virginio Merola.

Di tutto questo occorre tenere conto per chi domani vuole davvero cambiare aria.
Non sarà semplice. Nessuna illusione.
Ma la strada appare obbligata e meritevole di atti di generosità.
E dopodomani riprenderà la quotidiana lotta politica.
In uno scenario comunque nuovo.
Segnato dal voto locale e nazionale.



18 commenti:

  1. Fra un po' seggi aperti.
    Vi aspettiamo numerosi.
    Anche Voi critici ad oltranza.
    Questa è la democrazia.
    Antonio

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    1. Grazie, Antonio.
      Fra un po', conteggeremo ...
      Anche questa è democrazia.
      Nik

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    2. Ancora a caldo e senza dati definitivi.
      Il voto dice che il Sindaco Merola e la sua Amministrazione sono apprezzati dal 40% dei bolognesi. Tantissimi. E tanti sinceri amici.
      Ma il 60% dei bolognesi è critico e sceglie altro.
      E' una potente richiesta di cambiamento?
      E' necessario riflettere.
      Per tutti.
      Gianni

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    3. Merola e soprattutto il Centrosinistra pensavo avessero una maggiore Resistenza.
      La lista di Amelia Frascaroli e SEL è sotto il 3%.
      Ma ora mi piacerebbe capire che fanno i critici ad oltranza, senza voler offendere nessuno.
      Qui c'è un ricordo negativo a fine secolo scorso ...
      Antonio

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  2. Ci penserò ancora per qualche ora.
    Nessun commento su Amelia?
    s.

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    1. La voce di Amelia è stata impercettibile. Per 5 anni. Ed anche in campagna elettorale.
      Persone indubbiamente impegnate e preziose.
      Ma ai margini delle scelte che hanno caratterizzato l'Amministrazione Merola.
      La riflessione si impone anche per loro.
      Molti sanno che anche lì ci sono energie utili, capacità critiche da valorizzare oltre quanto fin qui fatto dal PD.
      Gianni

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  3. Questa mattina ho letto il tuo nome sulle liste elettorali. Ma leggendo qui, qualcosa non torna. È un omonimo?
    m.m.

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    1. Certo.
      Un Verde. Coraggiosi, i Verdi bolognesi (almeno in questa occasione). E bistrattati (da un PD troppo arrogante).
      Hanno ottenuto un modesto risultato, ma significativo di una domanda di ecologia, di salute e di autonomia che cova nel corpo della società.
      Purtroppo hanno taciuto troppo a lungo a Bologna e in Emilia.
      Anche per loro, la riflessione pare opportuna.
      Gianni

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  4. Due considerazioni.
    Primo.
    Se la partita è per il Governo di Bologna e si vuole una svolta di progetto nell'interesse della città, è bene giocare sui due turni. Oggi (il primo) e poi un ballottaggio (fra 15 giorni) che comprenda un candidato ed una proposta di cambiamento.
    Secondo.
    Anche a Bologna si gioca un campionato nazionale. Con al centro il futuro della vita democratica e la qualità dello sviluppo. Quali Autonomie Locali vogliamo in quale Costituzione e Repubblica? Quale società, quale territorio, quale industria, quale lavoro?
    Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna possono dare una indicazione per il Paese.
    Senza volere naturalmente sottovalutare Cagliari e Ravenna, Rimini, Cesenatico e Alto Reno.
    Ciao!

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    1. 1. Purtroppo il ballottaggio sarà tra due coalizioni tradizionali e sperimentate. Responsabili entrambe (con pesi diversi) dei mali di Bologna e dell'Italia. Le forze del cambiamento qui si sono divise e non sono risultate attrattive. Parliamone!
      2. Si. Il voto ha detto cose importanti. Sul PD, sul Centrosinistra, sulla Sinistra, sul M5S, sulle forze da aggregare per cambiare in una direzione che risponda agli interessi generali e dei cittadini.
      Parliamone!
      Gianni

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  5. Se ben capisco la tesi è Coalizione Civica o M5s.
    Con preferenza al candidato grillino per portarlo al ballottaggio con il sindaco PD e provando ad escludere la candidata della destra.
    Domanda: se così fosse cosa succederebbe da domani?
    La destra chi sceglierebbe?
    E la sinistra?
    Ci sarebbero nuove alleanze per il PD?
    Titti

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    1. Avevi capito bene.
      Purtroppo le previsioni erano giuste.
      Bologna avrà un ballottaggio tra coalizioni sostanzialmente conservatrici. Prive di visione e strategia di cambiamento sociale e legate ai poteri costituiti.
      Responsabilità anche delle forze alternative. Incapaci di confrontarsi costruttivamente e di unirsi. Penso a M5S, Coalizione Civica, Verdi, ed altri individui e soggetti sparsi nel corpo sociale ...
      Parliamone!
      Gianni

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  6. Un primo pensiero: aldilà di come andrà il ballottaggio, con tutte le sue dinamiche particolari (comprese alleanze e indicazioni di voto), il responso del primo turno fornisce un dato inequivocabile, Merola e il PD non rappresentano più la maggioranza dei bolognesi.
    Ne facciano tesoro e ripensino ai loro atteggiamenti da maggioranza assoluta tenuti in occasione degli incontri con i cittadini, primi fra tutti quelli per "discutere" dell' allargamento della Tangenziale, di cui si parla diffusamente e meritoriamente nel blog.
    G.

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    1. Concordo.
      Naturalmente ora si aprono nuove questioni.
      La prima?
      Come reagiscono le forze politiche, sociali e culturali interessate al cambiamento. Non mi pare scontato. Anzi.
      Vanno in soccorso del meno peggio? Aprono un confronto pubblico sui contenuti?
      Danno battaglia su alcune grandi questioni (conversione ecologica, beni comuni, qualità dei servizi pubblici, politiche sociali, diritti di cittadinanza, partecipazione democratica)? Quello che non è stato fatto adeguatamente fin qui ...
      Verifica immediata.
      C'è il ballottaggio!
      Gianni

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  7. Ed ora? chi vuole cambiare qui e non solo qui che deve fare?
    non mi vanno Merola (e Renzi) non voglio la Lega (e soprattutto Salvini). possibile trovarsi senza terzi?
    Quando si vota non vorrei andare al mare!
    v.

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    1. Capisco.
      Il ballottaggio non prevede terzi candidati.
      A Bologna Merola o Borgonzoni.
      Non vuoi votarli? Salvaguardando il tuo diritto - dovere di voto?
      Ti restano due possibilità: votare bianca o annullare al scheda.
      Comunque sarà eletto uno dei due: Borgonzoni o Merola.
      Discutibile? Si, ma è la Legge elettorale per i Comuni.
      Naturalmente si può discutere e cambiare ...
      Forse nel contesto politico attuale è opportuno.
      Forse.
      Gianni


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  8. Tesi condivisibili ma inascoltate.
    Bologna va in direzione contraria.
    Mario C.

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    1. Non resta che prenderne atto.
      E riflettere.
      Prima del 19 giugno, domenica dei ballottaggi.
      Poi alla luce dei risultati.
      La maggiore preoccupazione?
      Che i Sindaci siano eletti con un numero poco rappresentativo di elettori e cittadini.
      Temo si resti sotto il 50% degli aventi diritto.
      Un ulteriore colpo alla credibilità delle Istituzioni.
      Parliamone.
      Gianni

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