mercoledì 8 giugno 2016

Fuga da Renzi

I numeri del voto di domenica sono chiari.
Per chi vuole leggerli e capire, davvero, il Paese in cui viviamo.
Al di la della propaganda di parte e delle varie possibili narrazioni interessate.
Qui si considera solo il voto ai candidati Sindaco sostenuti dal PD e dalle sue liste.
Roma (gli elettori sono aumentati di qualche migliaio).
Giochetti, domenica, ha preso 320.170 voti. 192.550 in meno di Marino nel 2013.
Il PD (dopo la cura dei 2 Mattei, Orfini e Renzi) 200.790 voti. 66.815 in meno rispetto a 2 anni fa.
Milano (gli elettori sono aumentati di oltre 10 mila unità).
Sala ha raccolto 224.156 voti. Meno 91.706 rispetto a Pisapia nel 2011.
Il PD 145.933 voti. Alle ultime amministrative erano stati 24.618 in più.
Napoli (gli elettori sono diminuiti di oltre 20 mila).
Valente (fuori ballottaggio) si ferma a 85.225 consensi. Rispetto a Morcone (pure lui fuori ballottaggio) ne perde 4 mila.
Il PD ha 43.790 suffragi. Ne perde 24.528 sul 2011.
Torino (gli elettori calano di 12 mila).
Fassino ottiene 160.023 voti. In 5 anni perde 95.219 elettori.
Il PD conta 106.832 preferenze. Sono 31.271 in meno rispetto al 2011.
Bologna (mille elettori in meno).
Merola riceve 67.899 voti. Perde 38.135 voti sui consensi passati.
Il PD ha 60.054 suffragi. Erano 12.476 in più.

Ma il dato non cambia in diverse altre importanti città capoluogo, prese in esame.
Trieste.
Cosolini ottiene 28.277 voti, meno 12.944 in 5 anni.
Il PD a quota 13.726, ne perde 4.757.
Cagliari.
Zedda (di area SEL) viene eletto con 39.900 voti. Rispetto a 5 anni fa - 2.371 rispetto al primo turno e meno 10.155 sui consensi raccolti al ballottaggio.
Il PD 13.735 voti. Arretra di 1.524.
Salerno.
Napoli viene eletto con 53.218 voti. 13.533 in meno a confronto con quelli conquistati da De Luca.
Il PD non presenta/ava il suo simbolo.
Brindisi.
Marino va ora al ballottaggio con 15.474 voti. Consales era stato eletto al primo turno con 11.464 voti in più.
Il PD conta 5.071 indicazioni. Perde 3.296 voti.
Savona.
Battaglia va al ballottaggio con 9.601 voti. Berruti era stato eletto al primo turno con 10.285 voti in più (oltre il doppio!).
Il PD ha 6.352 voti. Ne perde 2.406.

Nè in città non capoluogo.
Solo 3 esempi in terra emiliana.
Cento
Lodi, che non entra neppure al ballottaggio, conta 3.521 voti.  Era andato al ballottaggio avendo 2.232 voti in più di oggi ed era stato eletto Sindaco con 8.766 suffragi (5.245 lo hanno abbandonato).
Il PD ne ha 2.391. Cinque anni fa 703 in più.
San Giovanni in Persiceto
Cotti va al ballottaggio con 6.062 voti. Nel 2014 Mazzuca (dimissionario per motivi personali) ne aveva 2.157 in più.
Il PD ha 5.242 suffragi. Due anni fa, 1.246 in più.
Monghidoro
Cornelio conta 726 voti e perde da una lista civica di Centrodestra. Ferretti e la sua Civica di Centrosinistra avevano vinto con 1.411 voti.

Unico Comune, tra quelli verificati, in controtendenza.
Rimini (con 3 mila elettori in più).
Gnassi viene rieletto con 37.391 voti. Cresce di 1.056 voti sul ballottaggio del 2011 e di 8.942 sul primo turno.
Evidentemente si potevano realizzare risultati diversi da quelli prevalenti, diffusi.

Due considerazioni.
La prima.
I cittadini hanno sicuramente espresso un giudizio sulle Amministrazioni locali. Sulle diverse qualità dimostrate e/o percepite. Sulle diverse idee in campo per il futuro delle comunità.
Vale per Sindaci, Assessori, Consiglieri, dirigenti e progetti del PD, ma non solo per loro. Naturalmente anche per tutte le altre forze politiche.
E' dunque alquanto discutibile e risibile, in queste ore, il tentativo di alcuni candidati (da Bologna a Torino, a Milano) di "scaricare" sul Segretario - Presidente insuccessi e responsabilità personali.

La seconda.
Nella omogeneità dei risultati c'è indubbiamente un valore politico nazionale.
Hanno pesato le politiche nazionali, dei Governi e di Renzi, sulle Autonomie Locali e sulle revisioni istituzionali (a partire dal cambio Province - Città Metropolitane).
E anche, soprattutto, sulle politiche sociali e del lavoro, sulle politiche industriali, del territorio e della casa, sulle politiche finanziarie, fiscali e tariffarie.
Su quanto non fatto o fatto male.

Nel Paese si è aperta una fase nuova.
Segnali si percepiscono anche in TV.
Ieri sera bastava sentire Gruber e Mieli intervistare Di Battista.
Poi Gramellini, Da Milano, Belpietro, De Magistris, De Siervo ... da Floris, di Martedì.
E il grande Crozza.

Matteo Renzi, non star sereno!




24 commenti:

  1. Vuoi dire che in voti assoluti il PD arretra.
    Vero. Ma mancano alternative. L'astensione colpisce tutti. Infatti in % non c'è grande differenza. Calano anche le destre e i grillini non si avvicinano neppure ai livelli del 2013 e delle europee.
    Comunque saranno decisivi i ballottaggi del 19 giugno.
    Se il Pd vince bene a Milano, Torino e Bologna e perde di poco a Roma è un conto. Se dovesse perdere in 2 o 3 di queste città, sarebbe diverso.
    Antonio

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    1. E se rivince il PD, per fare cosa?
      G.

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    2. Ti do la mia risposta.
      ... Per continuare a mantenere questo paese nelle condizioni di bisogno e di privilegi che lo caratterizzano da decenni.
      Visto la compravendita di voti documentata dalla tv a Napoli?
      Ora Renzi parla di usare il lanciafiamme e di commissariamento del Pd locale ma, fin qui, ha fatto campagna elettorale con loro, ha autorizzato l'alleanza con Verdini e ha affidato gli interventi su Bagnoli a suoi uomini di fiducia, escludendo il sindaco.
      Nik

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    3. A Napoli il PD ha sbagliato (non da oggi) e paga. Da due elezioni non va neppure al ballottaggio.
      Ma il PD non è solo quello, né quello incerto che non prende provvedimenti adeguati.
      A Milano, Torino e Bologna c'è dell'altro. Pure tra tanti problemi.
      Lo dimostrano le scelte di e su Pisapia e Zedda.
      O preferite la Lega a una coalizione democratica?
      Antonio

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    4. La Lega non è nei miei pensieri e nelle mie "preferenze".
      Ma chi vuole renderla meno forte non deve votare la Legge pensionistica Monti - Fornero e deve cambiarla. Oppure non deve astenersi nei referendum contro le trivelle. Oppure deve cancellare il reato di clandestinità voluto da Bossi e Fini.
      Quanto alle "coalizioni democratiche". Quelle che hanno dato buona prova di se e si sono nuovamente candidate ad amministrare le città mi pare abbiano ottenuto i meritati consensi. Un esempio? Cagliari. Zedda è stato rieletto al primo turno.
      Altrove lo scenario mi pare sostanzialmente cambiato rispetto al 2011.
      A Milano, neppure Pisapia può rendere credibile Sala come suo erede. Tantè che ha sostenuto alle primarie Balzani.
      A Roma, la Giunta Marino è stata travolta da Mafia Capitale e dai Matteo (Renzi ed Orfini).
      A Bologna, Merola ed il PD hanno litigato tanto con la "coalizione", quanto con la "democrazia": non rispettando il voto dei bolognesi nel referendum cittadino pro scuola pubblica e quello nazionale sui beni comuni e l'acqua pubblica; firmando un impegno con Renzi e Bonaccini estraneo agli accordi programmatici sottoposti al voto senza neppure discuterne in Consiglio Comunale.
      E allora, Antonio, se queste scelte restano in campo permetti che un elettore scelga una terza via?!
      Gianni

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  2. Io riassumo così.
    Dal voto esce un giudizio dei votanti e degli astenuti sulle "capacità" di governo dei gruppi dirigenti del PD: locali e nazionali.
    E, forse, anche sulle capacità attrattive degli altri interlocutori in campo (dai rappresentanti del M5S a quelli di "Centro", Destra e Lega "Nord").
    Ciao!

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    1. Assolutamente, si.
      Mi pare sia così.
      Aggiungo un commento.
      Nelle ultime ore, ad esempio, ho ascoltato Chiara Appendino.
      Mi ha colpito: per energia, freschezza, competenze, semplicità, efficacia propositiva, misura.
      Credo di avere capito di più sulle difficoltà incontrate da un altro candidato che avrei potuto votare in quella città, Giorgio Airaudo, ma che è stato impegnato per anni a livello nazionale.
      Sono convinto che la strada per Piero Fassino sia molto in salita.
      Gianni

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  3. Giochino.
    Chi ne azzecca di più?
    To: Appendino
    Mi: Parisi
    Bo: Merola
    Roma: Raggi
    Na: De Magistris
    Mario C.

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    1. Sono più pessimista.
      A Roma non darei per scontata la Raggi.
      L'offensiva sulle Olimpiadi condotta anche dall'ottavo re, er Pupone, è il tentativo insidioso di rivalsa del Sistema che sta dietro alla immagine un po' goffa ed operativa (Buzzi-Carminati) di Mafia Capitale.
      Per me il radical-democratico Giak, onesta e inconsapevole persona, non ha ancora perso. Anzi, su di lui confluiranno tanti privilegiati.
      Dunque dico:
      To: Appendino
      Mi: Sala
      Bo: Merola
      Roma: Giachetti
      Na: de Magistris
      Nik

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  4. Ci sto.
    Io dico Fassino, Parisi, Merola, Raggi e De Magistris.
    Inutile specificare che non sono quelli che voterei, ma quelli che ritengo vincenti.
    Titti

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    1. Forse ci starò la prossima settimana.
      Ho alcune convinzioni. Non conosco adeguatamente alcune realtà. Voglio "studiare" e sentire ancora i confronti pubblici ...
      Gianni

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  5. Nonostante i richiami alla " Nuova Politica " al cambiamento e alla rottamazione ,gli Italiani hanno , ancora una volta penalizzato la " Politica" questa Politica fintamente nuova .L'aumento dell'astensione a livello nazionale mi pare un segnale significativo ,
    Il risultato delle ultime elezioni Amministrative è , come da sempre , a mio parere , il combinato composto tra valutazioni nazionali e scelte locali . Non si possono scindere le due cose , le scelte centrali ricadono da sempre sulle amministrazioni locali , da qui la necessità della oculatezza delle scelte che una amminastrazione deve compiere , scelte che per un partito che si vuol richiamare alla tradizione della Sinistra dovrebbero andare in direzioni precisa e netta verso politiche di ascolto accoglienza partecipazione di equità ed uguaglianza.
    Questo PD lo può Fare ?
    Solo coinvolgendo la Città e i Cittadini ,solo avviando una nuova Rinascita Partecipativa si possono riportare le persone a quella che dovrebbe , da sempre essere , l'essenza Democratica .
    Democrazia non è semplicemente votare ogni tanto , democrazia deve tornare ad essere Partecipazione Attiva e ascoltata .
    Solo così si esce dalla fuga dalla Politica , dalla Paura dell'altro e dalla Paura in senso Lato .Solo così le citta , possono tornare ad essere vive e solidali .
    Bologna dovrebbe dare segnali di RINASCITA CIVILE .
    Il problema è vi sono forze in campo che possono fare questo . Non ne vedo ,
    Il 19 Giugno quale dei due candidati mi può proporre una città di questo genere , nessuno dei due ,credo.

    Ciao
    G.

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    1. Condivido problemi e proposte.
      Su Bologna.
      Questa mattina ho partecipato alla bella manifestazione dei lavoratori metalmeccanici per il rinnovo del contratto di lavoro promossa unitariamente da FIOM, FIM e UILM.
      C'era anche Virginio Merola.
      Fa piacere.
      Prima del voto lui ha anche firmato i referendum e la proposta di Legge della CGIL sul lavoro.
      Importante ed apprezzabile caratterizzazione. Non scontata.
      Ma credo che il Sindaco sbagli se pensa che i 38.135 voti persi domenica rispetto al 2011 siano dovuti principalmente a Matteo Renzi. Sicuramente pesano le politiche nazionali. Ma ci sono insieme fortissime motivazioni locali.
      Sulle quali sarebbe opportuno sentire riflessioni serie ed autocritiche, correzioni di rotta e proposte nuove. In assenza di queste, sarà difficile recuperare fiducia e consensi.
      Gianni



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  6. Il PD è sempre più un partito senza responsabilità.
    I sindaci e i candidati "Renziani" al ballottaggio che prendono le distanze dal Presidente del Consiglio.
    Il segretario del Pd che ricorda ai suoi sindaci che se a Rimini il voto è andato bene e altrove no, il problema è locale, cioè Loro.
    A casa mia si chiama gioco dello scarico ...
    Si salvi chi può!
    Temo per noi.
    BiBi

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    1. Fai bene.
      C'è bisogno di cambiare politiche comunitarie, nazionali e locali.
      Ma il PD non esprime classi dirigenti in grado di farlo.
      Da Renzi a Merola, da Boschi a Valente, da Fassino a Bonaccini, da Sala a Cosolini ...
      Alternative, forse possono nascere altrove.
      Gianni

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  7. Il post allude all'inizio della fine della parabola renziana.
    La perdita di consensi e l'abbandono di parte del mondo intellettuale come segnale della crisi della luna di miele di certi mondi con la speranza del giovane Premier toscano.
    Non so se questa sia la fase.
    Anche il possibile definitivo tramonto del grande capo della destra italiana dell'ultimo quarto di secolo potrebbe intervenire sulla scena e spostare forze e consensi sociali direttamente sul l'uomo che in questi anni è parso il più capace successore. Diverso ma possibile nuovo punto di incontro tra realtà in competizione ma anche accomodanti ...
    Billi

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    1. Osservazione interessante.
      Penso che Renzi ed il PD stiano portando a compimento la modifica genetica del partito. I risultati elettorali lo dimostrano riducendo di molto i consensi tra i ceti popolari e nelle periferie e consolidando i risultati tra i ceti medio alti e nei quartieri nobili.
      Alcuni effetti di questa crisi di consenso sociale si coglie anche tra i commentatori e gli intellettuali.
      Come finirà? Renzi "a casa"?
      Difficile fare previsioni. Tutto è in movimento.
      Si stanno prendendo i "lanciafiamme" ...
      Da non violento credo si debba lottare con le idee, il confronto, la partecipazione quotidiana, il voto e anche il non voto (in casi assolutamente eccezionali)!
      Gianni

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  8. Mi permetto di parlare di Roma, poichè credo di conoscerla abbastanza bene...
    Premetto che sono tra quelli che pensano che Giachetti abbia una sua storia (soprattutto radicale), per cui fatico a definirlo "renziano".

    In ogni caso, grande è la curiosità (ma, ammetto, anche la preoccupazione) in caso di vittoria della Raggi (un primo turno clamoroso), perchè governare Roma è tutta un'altra storia rispetto a Parma o altre realtà.

    Comunque è il miglior ballottaggio possibile; sono felicissimo dello stop alla destra e altrettanto felice (forse un pò di più) per il flop di Marchini, una candidatura ridicola, indegna, falsa e costruita.

    Personalmente credo che Roma andrebbe commissariata per 10 anni.
    Ciao

    MDC

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    1. Non conosco sicuramente Roma come te.
      Ma dubito della possibilità di risolvere i problemi con i commissari.
      Perché?
      1. Non credo negli uomini "della provvidenza" o "soli al comando". Anzi, temo sistemi di questa natura.
      2. Qualcuno comunque nomina i commissari. E dunque a qualcuno i commissari rispondono.
      3. Può sempre succedere di sbagliare "uomo". Ed affidarsi ad un inaffidabile. Che peggiora la situazione.
      Conclusione.
      Preferisco la democrazia, la partecipazione, il confronto libero, l'organizzazione complessa della società e delle istituzioni con pesi e contrappesi, con decisioni comuni e verifiche collegiali.
      Insomma dividiamoci i ruoli e assumiamoci tutti responsabilità.
      A Roma come a Bologna. In Italia come in Europa.
      Gianni

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    2. L'uomo forte non fa certo parte della mia cultura, e lungi da me voler scavalcare le scelte democratiche.

      Il "commissario" è ovviamente un'estremizzazione del concetto. Che Roma sia ingovernabile non è un luogo comune. E' una città sempre più grande e popolata, nella quale sono emerse connivenze, affari, malavita organizzata.
      L'esigenza di consenso ha portato a scelte errate e negligenze.

      E' oggettivo però che le ultime giunte democraticamente elette abbiano accentuato il declino.
      Forse governare per un solo mandato potrebbe essere la soluzione.

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  9. Come interpretate la mancata indicazione di voto del Ministro Galletti (e dunque dell'amico Casini) ai suoi simpatizzanti nella conferenza stampa di oggi?
    Un "aiutino" a Merola (in forte vantaggio) o, al contrario, un "messaggio"per interposta persona di Renzi al Sindaco che vota i referendum CGIL e manifesta con i lavoratori meccanici?
    L.

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    1. Intanto il bolognese Fierferdinando Casini vota a Roma: "io scelgo Giachetti, da brividi votare M5S".
      Quanto al suo amico, il Ministro Galletti.
      Intanto ha voluto ritagliarsi un ruolo nel voto (oltre il 10%) a Bernardini. Poi ha invitato a votare "per il meno peggio".
      Da un lato il rappresentante degli "alleati di Governo", dall'altro quella "degli amici del Centrodestra".
      Sempre "democristiani", conservatori, trasformisti e "dorotei" come tutti gli uomini di potere della loro vecchia corrente.
      Nulla a che fare con il cattolicesimo democratico e popolare.
      Gianni

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  10. Il cuore di B. è sempre stato generoso con gli amici vicini e lontani.
    Oggi c'è da augurarsi lo sia anche con l'organismo che alimenta.
    Lunga vita.
    Ma la fine politica del vecchio Capo potrà modificare lo scenario politico futuro.
    Ecco perché prima di parlare di fuga da Renzi ci andrei molto piano.
    Anche perdesse tutte le grandi città.
    Al referendum di ottobre ci sarebbe una chiamata a raccolta di tutti i sostenitori delle "Riforme" costituzionali ed elettorali di stampo Nazzareno.
    La partita resta aperta e il non voto è nel conto.
    Non dimenticatelo!
    Votare conta. Sempre. Avendo il coraggio da andare anche contro.

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    1. Quel che verrà, valuteremo.
      Per il momento una Fuga da Renzi c'è stata.
      Significativa, rilevante, di elettori, di cittadini.
      Gianni

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