mercoledì 4 maggio 2016

La velocità "spiazzante" di Renzi, Bonaccini e Merola

Fascia Boscata lungo la Tangenziale - Autostrada, via Arcoveggio, 

















A volte la velocità di Renzi, Bonaccini e Merola risulta spiazzante.
A volte. 
Altre volte evidenzia punti deboli "del fare" del Governo e delle Amministrazioni locali. 
Oppure, propone nuove contraddizioni, da discutere e superare attraverso il confronto democratico e partecipato.
Mi spiego.
Il Corriere di Bologna pubblica, oggi, una mia lettera, scritta e inviata la scorsa settimana (30 aprile).
Non poteva, dunque, conoscere le decisioni (dei primi di maggio) del CIPE per Bologna. 
Quella "pioggia di milioni per chiese e ferrovie" (scrive la Repubblica in cronaca locale) che, nella imminenza delle elezioni, il Governo ha ritenuto giusto impegnare: tra questi, 236 milioni per realizzare stazioni ferroviarie e acquistare mezzi di trasporto. Appunto, quanto si sollecitava.
Segno che le ragioni critiche per la mancata realizzazione del SFM e per l'ammodernamento della rete Tper sono riconosciute valide e necessitano di risposte immediate che, fin qui, sono state eluse dai sindaci Vitali, Guazzaloca, Cofferati, Delbono e Merola, dai Presidenti di Regione Errani e Bonaccini, dai Governi nazionali di Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi.  
Naturalmente, si tratta ora di capire i tempi di realizzazione di queste opere, la rilevanza dell'investimento rispetto al completamento dell'intero progetto, gli effetti concreti sulla mobilità quotidiana e sulla domanda dei cittadini, sempre in evoluzione.
E qui si ripropone "la questione". 
Se davvero si vuole investire nel trasporto ferroviario e collettivo a livello locale e nazionale, cosa si prevede e come si interviene per conciliare, nel 2025 - 2030 e nei decenni a venire, il diritto costituzionale alla salute con quello alla mobilità? 
Se una quota non trascurabile di pendolari si sposterà dal mezzo privato a quello collettivo (reso sempre più competitivo ed affidabile); se molti più cittadini comunicheranno attraverso le nuove tecnologie, senza la necessità di spostarsi fisicamente; se le tendenze demografiche indicano una tendenza al calo della popolazione ed una sua progressiva modifica (più anziani, migranti, ...), quali sono le motivazioni "di pubblica utilità" e sociali per insistere ancora su una opera del secolo scorso, costosa e devastante, come l'allargamento di 13/20 metri del grande asse viario Tangenziale - Autostrada che passa entro Bologna, attraverso quartieri di periferia che hanno visto crescere ulteriori nuovi insediamenti (dalla Dozza a via Larga)?
Non converrebbe a tutti, strategicamente, confermare l'abbandono ad ogni allargamento e concentrarsi su un nuovo progetto / intervento di pura manutenzione e razionalizzazione dell'arteria (la cosiddetta "banalizzazione", che utilizza meglio le sole corsie già esistenti) e di opere "dolci" e "verdi" a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, compreso il vecchio impegno (mai realizzato) di piantare decine di migliaia di piante per dare vita ad una fascia boscata di 211 ettari, che in 25 anni è cresciuto solo in un piccolo tratto (2,6 ettari) del quartiere Navile (via dell'Arcoveggio), per 1/100 del progetto contenuto nel Piano Regolatore Generale degli anni '80? 

La Fascia Boscata, vista dalla scarpata della Tangenziale

















La Fascia Boscata, vista dall'interno


















Lettera scritta e inviata sabato 30 aprile e pubblicata (con qualche taglio) da il Corriere di Bologna il 4 maggio.

A differenza di altre persone con cui ha condiviso la critica al Passante Nord e l'impegno per evitare una nuova grave ferita ambientale a Bologna e in provincia, considero pessimo l'Accordo sottoscritto recentemente da Merola, Bonaccini e Renzi.
Soprattutto per 2 ragioni. 
1. Si sceglie un "maxi" progetto che allarga il grande asse viario Tangenziale - Autostrada da un minimo di 13 e un massimo di 20 metri, tra le uscite 6 su via di Corticella (Castel Maggiore) e 8 di via Michelino (Fiera). 
Si continua, cioè, ad investire somme significative sempre e solo su strade ed autostrade. 
Con costi ambientali e finanziari pagati da tutti i cittadini. Con l'aggravante del "balzello" (250-300 euro annui) a carico dei pendolari, opportunamente proposto alla nostra attenzione da il Corriere di Bologna e di cui molti Sindaci non erano neppure al corrente.
2. Nessun nuovo impegno è stato preso da Comune, Regione e Governo nazionale per realizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale che aspettiamo da alcuni decenni; per investire risorse umane e finanziarie per ammodernare e coordinare servizi FS e Tper; per mettere in campo progetti davvero innovativi e partecipati capaci di integrare sistemi di mobilità meno e non inquinanti, tra cui un pacchetto di interventi ed azioni positive per promuovere la bici.
Si rinuncia, così, ad avviare quella conversione ecologica della organizzazione della società, delle produzioni e della mobilità che può migliorare davvero la qualità della vita di tutti: in città, nelle periferie e in provincia. 
Orientando, a fini di salute, sicurezza e benessere, l'economia, le imprese, la ricerca e nuove attività lavorative. 
Offrendo, ad ogni persona ed alla intera comunità, alternative concrete e possibili che riducano la dipendenza dall'auto e lo stress, lo smog ed il rumore.

Non a caso Gianni Galli (su Corriere di Bologna del 27 e 28 aprile), intervenendo a sostegno del Passante in Città, è costretto a parlare di "mitigazioni" e il Sindaco Merola, da qualche mese, propone interventi (mai perseguiti in 20 anni da amministratore) di "compensazione" per il certo maggiore impatto ambientale del suo Passate di Mezzo. 
E' infatti dimostrato che allargare strade ed autostrade predispone ed alimenta maggiore traffico e non riduce, bensì aumenta, l'inquinamento atmosferico ed acustico.
Che, appunto, ci si propone di "mitigare" e "compensare", non di rimuovere o ridurre progressivamente. 

Insomma, Bologna non deve semplicemente scegliere il territorio e le vittime della ferita. 
Bologna deve prevenire. Perché prevenire è meglio che curare.
La priorità è cambiare aria!




13 commenti:

  1. Precisazioni opportune.
    Le hai trasmesse anche al Corriere di Bologna?
    Questa mattina, leggendo le lettere del quotidiano, ho pensato non avessi sentito i telegiornali regionali, né letto i giornali di ieri ...
    Ora capisco meglio.
    Considerazioni condivisibili. Una barca di annunci elettorali, senza priorità.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, ho inviato a il Corriere di Bologna queste stesse considerazioni.
      Spero le pubblichi, "per fatto personale" e per correttezza.
      Si, ci sono le elezioni.
      Ma vedo qualcosa che va oltre le elezioni.
      Un progetto più ambizioso. Teso a costruire cultura, consenso, un nuovo blocco di potere.
      Si, forse una "barca" per navigare in un mare in permanente tempesta. Con nuove tecnologie di comando ed un nuovo equipaggio, ridotto ma ben addestrato ed omogeneo.
      Gianni

      Elimina
    2. Sul Corriere, Galli batte Tugnoli 4 - 1.
      Sic

      Elimina
    3. Sul Corriere, Tugnoli in recupero, lettera pubblicata giovedì 12.
      Sic

      Elimina
  2. Sicuramente ci sono stati ritardi nel procedere sugli impegni presi in passato (ferrovie, treni, fascia boscata, pedonalizzazioni, piste ciclabili, completamento strade e complanari per Bologna o attorno alla città, come la trasversale). Vuoi per mancanza di fondi, vuoi per problemi locali (metro si poi no, Civis si poi no, Passante ni ...).
    Ora però mi pare che Renzi sblocchi risorse e progetti.
    Porterei a casa subito quello su cui si concorda tutti e metterei a punto un coordinamento di progetti (che stanno insieme) e un ordine di utilità.
    Discutiamo, come mi pare dica Merola.
    Comunque è apprezzabile la nuova disponibilità.
    Decidiamo in tempi certi.
    Antonio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Antonio, la sfida per chi governa Paese e Città è avviare una conversione ecologica dell'organizzazione sociale e della vita delle persone.
      I politici debbono partire dai bisogni primari e costituzionali, troppo a lungo dimenticati nelle pratiche di governo: salute, sicurezza, giustizia, libertà, dignità, serenità, felicità.
      Per l'ambiente e la mobilità?
      Primo, realizzare SFM ed una mobilità sostenibile.
      Secondo, non sperperare denaro pubblico in nuove grandi opere, ma razionalizzare e manutenere le infrastrutture esistenti.
      Discutiamo.
      Certo. Con tutte le carte, i dati necessari ed i progetti in tavola.
      Merola?
      Prima di firmare un Accordo impegnativo e diverso dal suo mandato elettorale avrebbe dovuto riunire il Consiglio Comunale (convocato solo a cose fatte) e discutere con i cittadini.
      Purtroppo è successo il contrario e questo è un grave problema per tutti.
      Gianni

      Elimina
  3. Veloci quanto irresponsabili.
    Annunci più che realizzazioni.
    Illusionisti prima che rappresentanti di comunità.
    Incredibili non autorevoli.
    Sic

    RispondiElimina
  4. + strade + autostrade + complanari + TAV + treni + bus elettrici + aerei + auto + moto + bici + produzione + industrie + lavoro + ricchezza + sicurezza + computer + ... + persone.
    Come? Che dite?
    - persone?
    Mario C.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa Mario, ma il PIL non deve crescere?
      E se il PIL cresce e noi caliamo ... divideremo la maggiore ricchezza tra meno persone. Tombola!
      Gianni

      Elimina
  5. Cosa ne pensa dell'intervista della direttrice dell'Istituto Ramazzini pubblicata ieri sul Carlino?
    F.R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I parametri vincolanti per la riduzione degli inquinanti sono 3:eliminazione delle code, minore velocità, ultimo ma credo primo per ordine di importanza la riduzione del n.ro di veicoli circolanti. Nella intervista si dice che il numero di auto rimarrà invariato, non è vero, la stima ufficiale con l allargamento della tangenziautostrada sarà di 10 milioni di passaggi in più all'anno, elemento che vanificherà le 3 corsie e i 10 km/h in meno di velocità. Non mi pare una disamina molto "indipendente " come la si vuol far credere. Poi leggo nel testo troppi se, ma, a condizione che....
      G.

      Elimina
    2. F.R. anche quella "spiazzante".
      Perché credevo di conoscere Fiorella Belpoggi e soprattutto la storia dell'Istituto Ramazzini.
      Cercherò di approfondire.
      Per il momento noto la differenza di approccio rispetto ai dirigenti ARPA, in prudente silenzio "per mancata conoscenza del Progetto"(vedi post di oggi).
      Gianni

      Elimina