venerdì 22 aprile 2016

Il Passante di Mezzo: più 13 metri di asfalto in città


Il progetto prevede di passare dagli attuali 47,4 m. di larghezza a 60,4 m.
















Inizio lavori dicembre 2017, come aveva anticipato nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, fine lavori nel 2021. Sono questi i tempi previsti per vedere nascere il nuovo Passante di mezzo, attraverso la realizzazione della terza corsia dell’autostrada e della tangenziale in sede. 
Non è necessario essere gufi per immaginare che difficilmente questa tempistica potrà essere rispettata al millimetro, perché questo insegna la storia delle opere pubbliche in Italia. Ma se si considera che si facevano delle chiacchiere da quindici anni, si può senza dubbio dire che sono tempi record, anche se chiaramente l’opera è decisamente meno complessa del vecchio Passante Nord. 
Rispetto a quanto era già stato anticipato nei giorni scorsi dalle indiscrezioni giornalistiche, la novità più rilevante dell’accordo firmato ieri in Regione è che nel tratto compreso tra gli svincoli 6 e 8 (cioè nel tratto nei pressi della Fiera) la tangenziale raddoppierà: non tre corsie, ma addirittura quattro. Per il resto tutto confermato: verrà realizzata la terza corsia dell’A14 più la corsia di emergenza dall’uscita 3 fino all’uscita 13 e la terza corsia della tangenziale dall’uscita 3 alla 6 e dalla 8 alla 13. 
A fine lavori ci saranno tre corsie per senso di marcia per tangenziale e autostradale, a parte la zona Fiera dove la tangenziale avrà quattro corsie per senso. Per marciare così rapidamente Autostrade si è impegnata a presentare il progetto preliminare entro giugno, a partire dal quale comincerà un confronto pubblico con il coinvolgimento di Università, ordini professionali e cittadini. Verrà costituito un comitato di monitoraggio tecnico- scientifico e verranno raccolti contributi. Non ci sarà molto tempo per discutere, perché l’impegno di Autostrade è quello di presentare il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale entro sette mesi dall’accordo di oggi. 
Per quanto riguarda le opere di adduzione, tutte a carico di Società Autostrade, è prevista tra le altre cose la realizzazione della complanare nord alla A14. Per questo ministero e Autostrade si impegnano a «rivedere parzialmente l’intervento di ampliamento della quarta corsia della A14 tra Bologna e Ravenna». Ciò significa che la progettazione sarà unificata. Saranno poi completate anche l’intermedia di pianura, tra Calderara e Granarolo, col nuovo ponte sul Reno, la Lungosavena con la realizzazione del lotto 3, la sistemazione del nodo di Funo per migliorare l’accessibilità all’Interporto e al Centergross e la realizzazione del secondo lotto del nodo di Rastignano. Particolare attenzione, come ha chiesto ieri il segretario della Cgil di Bologna Maurizio Lunghi, andrà riservata all’aspetto ambientale, visto che quest’opera lascia tutto il traffico di attraversamento del Paese sul nodo di Bologna e non decongestiona la città come invece si proponeva di fare il Passante autostradale Nord. 
Se ne capirà di più quando ci sarà la valutazione di impatto ambientale e per ora ci si deve accontentare di quello che hanno deciso enti locali, Autostrade e governo. Per ora le mitigazioni ambientali sono sostanzialmente due: un sistema diffuso e articolato di protezione acustica (barriere e gallerie), la realizzazione di fasce arboree lungo l’infrastruttura e nuove piantumazioni nei parchi urbani. Tutti gli interventi di mitigazione saranno realizzati dalla società Autostrade, che provvederà anche alla gestione e alla manutenzione.
corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2016/16-aprile

14 commenti:

  1. Dalla Tangenziale della Bici al Passante di Mezzo.
    Merola è passato rapidamente dalle 2 alle 4 ruote.
    Mentre i bolognesi sono a terra ... e respirano polveri ed ozono.
    Franca

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    1. Franca, come passare da una risicata sufficienza (finalmente un investimento per l ciclisti, probabilmente non il più urgente) ad una grave insufficienza (ancora e sempre strade ed autostrade, per altro in un ambiente già in sofferenza per smog e rumore).
      Conclusione?
      Fossimo a scuola, dovremmo bocciare.
      Gianni

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  2. A me pare una decisione miope che metterà nel caos la città per diversi anni.
    Meglio puntare prima sul miglioramento del trasporto pubblico che da tempo si annuncia e non si realizza.
    Poi vedendo i risultati, si potrà scegliere con maggiore consapevolezza.
    Anna

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    1. Anna, continuo il gioco iniziato con Franca.
      Considerazioni sagge. Maturità certa. Promozione assicurata.
      Gianni

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  3. La società autostrade dovrà provvedere ad opere di mitigazioni! Ma chi ci può credere? Qui non si sanno neppure cosa sono le opere di mitigazione: guardate il progetto approntato dalla città di Amburgo (European green capital 2011), si prevede la totale copertura del tracciato autostrada che attraversa la città, non con un ridicolo ed inutile tunnel come è stato messo in zona San Donnino, ma con un enorme parco urbano (60 ettari di boschi, prati,piste ciclabili)Perchè gli amministratori invece di pensare a barriere tipo Calatrava non pensano a rendere verde la nostra ''intossicata'' città. E poi perchè decidono senza informare noi cittadini o meglio sudditi che devono subire le loro decisioni senza neppure dire ''beo''
    Giusy M.

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    1. Giusy, condivido.
      Facciamo i cittadini, non i sudditi.
      Le priorità sono grandi opere di conversione ecologica. Non mitigazioni e compensazioni di opere sbagliate e di forte impatto ambientale.
      Come cittadini esigiamo percorsi democratici e rispettosi di maggioranze attive, consapevoli, partecipi e non di maggioranze passive, che ignorano, silenziose.
      Viviamo nel 2016.
      Gianni

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  4. Sei metri e mezzo di allargamento per lato, ancor più nel tratto tra l'uscita 6 e 8, il potenziamento degli svincoli significano in diversi quartieri di Bologna entrare nelle case di numerosi concittadini. Pensiamo al quartiere Navile, in zona Croce Coperta e via di Corticella, a San Donato, negli insediamenti di San Donnino, a San Vitale, attorno al borgo Croce del Biacco. Non a caso si parla di espropri.
    Stupisce che un Sindaco che amministra a Bologna da alcuni decenni possa sottoscrivere un Progetto di tale impatto ambientale ed urbanistico. Che rischia seriamente di compromettere il futuro della città.
    Carlo

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    1. Per me V.M. rischia anche di compromettere il Suo futuro.
      Non che sia di interesse primario per Bologna.
      Ma sento molte critiche e pochi dati a supporto.
      L.

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    2. Carlo, semplicemente bisognerebbe avere il coraggio e la volontà di vedere le contraddizioni e i problemi; di unire le idee e le forze che antepongono gli interessi generali a quelli di pochi; di rompere con il sistema di potere costituito e lavorare ad un blocco sociale e di governo alternativo.
      Possibile? Si. Partirei dai soggetti protagonisti della vita democratica e dei referendum nazionali o locali: per i beni comuni, per l'acqua pubblica, per la conversione ecologica delle produzioni, per energie rinnovabili, per lavori socialmente utili, per privilegiare la scuola pubblica.
      Così possono rinascere Bologna, la sua Università, la sua originalità fondata sull'incontro tra cultura e capacità produttive diffuse.
      L., quali dati pensi possano supportare un'opera vecchia di molti decenni e non casualmente priva del sostegno delle passate Amministrazioni?
      Le critiche al potenziamento del Passante in Città sono motivate e giuste.
      Gianni

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  5. E' normale ed accettabile che nel tessuto urbano di una città come la nostra nel 3º millennio si parli ancora di espropri ed ABBATTIMENTO di edifici abitati per far spazio a nastri di asfalto che si allargano inesorabilmente, alla stregua di un blob che non lascia scampo?
    G.

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    1. G. non è accettabile.
      Gli unici espropri ed abbattimenti motivati potrebbero essere quelli necessari per realizzare boschi, ferrovie o tramvie entro un progetto di conversione ecologica della città partecipato e condiviso.
      Gianni

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  6. Il mio pensiero è semplice. Ma perché prima di decidere di scassare una vasta area urbana, vissuta da migliaia di persone (per 13 m. di larghezza x 13 km. di lunghezza) non si perseguono realizzazioni più sensate per raggiungere lo stesso obiettivo di favorire lo spostamento delle persone?
    Cioè, si investa subito sulle strade ferrate sottoutilizzate, si privilegino i mezzi collettivi non necessariamente pubblici. Certo, questi risultano più rigidi di quelli privati individuali.
    Ma la storia delle città e delle persone vanno rispettate e non è bene e giusto decidere di offenderle ed umiliarle. Inoltre dobbiamo pure agire per ridurre lo smog che provoca danni generali e individuali.
    Diversamente si disgregano le comunità e la natura.
    Ale.Tur.

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    1. Ale.Tur., condivido.
      Costruire sistemi di trasporto alternativi alle 4 ruote, integrati ed efficienti, significherebbe migliorare la vita di tutti. Anche di quelli che avranno la necessità di continuare ad usare quotidianamente l'auto.
      Gianni

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  7. Allargamento di 13 metri ma non solo.
    Per alcuni chilometri (2,4, per la precisione) si arriva quasi a 20.
    Con le 4 corsie tra Corticella - CastelMaggiore (chilometro 13,8) e Michelino - Fiera (chilometro16,4) sarebbero altre 3,25 metri.
    F.B.

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