sabato 27 febbraio 2016

Virginio Merola e il Bosco in città


PRG85 del Comune di Bologna, Progetto di Fascia Boscata


















Il Sindaco di Bologna è un sessantenne di esperienza.
Sà, da tempo, che la città ed il territorio provinciale che ora ha l'onore e l'onere di amministrare sono pesantemente inquinati.
Smog e rumore hanno progressivamente peggiorato la qualità della vita dei suoi concittadini e causato troppe vittime.
Anche per questo si è reso conto che la scelta del Passante Nord (peraltro avversata dalla stessa Società Autostrade, numeri e conti alla mano) andava finalmente abbandonata e che il cosiddetto "Passante di Mezzo" (in sostanza l'allargamento dell'Asse Autostrada - Tangenziale che va da Casalecchio a San Lazzaro) è prima di tutto ed essenzialmente una "necessaria" concessione alle lobby delle imprese di costruzioni.
Mai il potenziamento di una grande arteria di traffico ha favorito la fluidità o la riduzione dell'inquinamento. Semmai, ha illuso gli utenti e concentrato nuovi investimenti in uno sviluppo vecchio e sbagliato, creando ulteriori problemi ed altre richieste di allargamento.
Dunque, ritornare sul vecchio progetto di "tre più tre corsie per senso di marcia di Autostrada e Tangenziale (più una di sicurezza) in città" solleva inevitabili discussioni e forti critiche nei quartieri interessati di Borgo Panigale, Navile, San Donato e San Vitale (come dimostrano già le lettere di residenti sulle pagine locali dei quotidiani) ed obbliga, almeno in prossimità delle elezioni, ad una discutibile e parziale "compensazione": non solo più asfalto ma anche più verde.
Da qui la improvvisa e spiazzante proposta del Sindaco di realizzare "un Bosco a Parco Nord". Presentata con piglio decisionista ed apparentemente più attento "ai beni comuni" che a quelli "del suo partito" che lì svolge ancora (con sempre maggiore fatica, per il venir meno di volontari) la annuale Festa dell'Unità ("Bologna viene prima del PD" afferma Merola).
Nulla di sensazionale, per chi ricorda che già la Fondazione che gestisce il patrimonio e gli spazi cittadini dei fu PDS-DS, diversi anni fa, annunciò una ipotesi di piantumazione a verde di quell'area spoglia e inutilizzata per molti mesi dell'anno.
Ma, poi, non se ne è fatto nulla.
Fino ad oggi.
Nulla, anche nel momento della predisposizione, pochi mesi fa, della gara per la nuova gestione del Parco Nord, come ha ricordato a la Repubblica il portavoce delle imprese vincenti.
Nulla, in occasione della recente presentazione del Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici del Comune, dove si parla delle Strategie al 2025 e della piantumazione di poche migliaia di nuovi alberi e piante, senza riferimento alcuno a Parco Nord.
Naturalmente l'idea è interessante. Va accolta. Rappresenta una bella sfida per la città ed i futuri Amministratori. Innanzitutto per chi l'ha lanciata o ripresa. Quindi è giusto approfondire e ricordare.

Tuttavia, l'esperienza ventennale del politico ed amministratore Merola (Assessore all'Urbanistica dal 2004 al 2009, Sindaco dal 2011 al 2016, Presidente del Quartiere Savena dal 1995 al 2004 e Presidente del Consiglio della Provincia dal 2009 al 2011) impone, oggi, una precisa domanda ed una ferma critica: perché chi, come Lui, ha governato fin qui Bologna e le sue Istituzioni più rappresentative non ha operato in alcun modo per realizzare interamente l'impegno previsto dal Piano Regolatore Generale del 1985, proprio in merito alla realizzazione di una importante Fascia Boscata di pianura (211 ettari!) lungo aree attigue al grande asse viario urbano (vedi foto 1)?
Sicuramente un obiettivo impegnativo e non scontato della pianificazione urbana.
Nel 1989 (vedi documento 2) si realizzò il primo intervento (2,7 ettari) sui terreni di proprietà comunale, tra via dell'Arcoveggio ed il canale Navile (intitolato a Chico Mendes).
Il resto avrebbe dovuto essere discusso e conquistato su terreni privati, vincolati ad uso verde "CVT". Attivando una impegnativa, ferma e fattiva trattativa degli Amministratori cittadini con i proprietari privati di quelle aree nell'interesse del "bene comune".
Destinando, a questo fine, significative somme annuali dai Bilanci comunali, del Piano delle Opere e degli Investimenti poliennali e, soprattutto, indirizzando al Bosco in città oneri di urbanizzazione provenienti da aree in via di edificazione e, naturalmente, edificate in questi vent'anni.
A questo grande Progetto di conversione ecologica della città e della provincia di Bologna avrebbero potuto, inoltre, essere destinate risorse ed investimenti regionali ed europei.
Invece, nulla.
Si sono persi decenni. Pensando ad altro.
Il Bosco cittadino discusso, programmato e inserito nella pianificazione urbanistica dalla Giunta di Renzo Imbeni è stato abbandonato.
Irresponsabilmente.
E' pensabile che quegli stessi uomini che vi hanno silenziosamente rinunciato per oltre due decenni, nonostante ripetute sollecitazioni del mondo ambientalista e di combattivi comitati di cittadini (vedi, ad esempio, il documento 3), preferendo orientarsi su altri obiettivi di crescita e di sviluppo, oggi, possano risultare credibili?
Oppure è conseguente e logico ritenere che per avere "aria pulita" è meglio scegliere "aria nuova" in Comune?

Fascia Boscata. Primo intervento, 1989


Legambiente News, dicembre 1997

23 commenti:

  1. Per avere "aria nuova", domani si primarie?
    s.

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    1. Non ho partecipato alla scelta del candidato Sindaco di Coalizione Civica, anche se sono interessato (molto) ad un progetto culturale, politico e sociale di alternativa al governo della città.
      Mauro Zani, prima, Paola Ziccone e Federico Martelloni, poi, hanno fatto analisi e detto cose che in larga parte condivido.
      Apprezzerei moltissimo una donna, impegnata nella giustizia sociale, Sindaco e, altrettanto, un Sindaco, quarantenne, convinto che "un altro mondo è possibile" e un'altra città è necessaria.
      Ora che la scelta è stata fatta da oltre 1500 cittadini, spero ci sarà modo di approfondire il confronto sulle priorità del cambiamento e sulle alleanze indispensabili per irrobustire e costruire davvero un nuovo governo per Bologna.
      Obiettivo non può essere solo o tanto quello di eleggere qualche rappresentante amico o di "andare al ballottaggio".
      Se vogliamo davvero "aria pulita" ed "aria nuova" bisogna muoversi subito, con lungimiranza e coerenza, per aggregare persone, soggetti, idee e progetti per impedire un ballottaggio tra Centrosinistra e Centrodestra e vincere al ballottaggio la sfida con Virginio Merola.
      Gianni

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  2. A me quella di Merola sembra una classica uscita pre elettorale.
    Tipica di un personaggio che vuole prendere da tutte le parti e che rischia di rendere tutti insoddisfatti.
    Anche oggi su la Repubblica c'è una lettera di un bolognese inc ....to.
    Ciao!

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    1. Può anche essere. L'improvvisazione regna sovrana e mancano pensieri lunghi nei piani alti di Palazzo d'Accursio.
      Tuttavia valorizziamo i buoni propositi e conosciamo i nostri polli.
      A ognuno le sue scelte e la sua credibilità.
      Gianni

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  3. Un bosco a parco nord mi sembrerebbe un buon affare per la città ed anche per la festa dell'unità.
    Non conoscevo l'idea della fascia buscata vicino alla tangenziale. Perché nessuno ne parla da almeno un decennio?
    *****

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    1. Portiamo a casa tutti i boschi promessi e possibili. C'è n'è bisogno.
      Sono un bene comune, ma un investimento difficile per i singoli individui. Debbono pensarci le istituzioni pubbliche a cui affidiamo la nostra rappresentanza.
      Antonio

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    2. Un bosco a Parco Nord sarebbe una ottima realizzazione per tutti. Condivido. Renderebbe più belle anche le Feste, de l'Unita o de il Fatto Quotidiano, della FIOM o di Libera ...
      Avere rimosso l'obiettivo della realizzazione della Fascia Boscata lungo l'Asse Autostrada - Tangenziale credo sia stato un grave errore politico e culturale delle Amministrazioni locali, da quelle di Valter Vitali in poi.
      Merito di alcuni comitati di quartiere e di Legambiente essersi battuti e avere conquistato, con il contributo del Quartiere San Donato, un altro intervento (a San Donnino).
      Limite di tutti quelli che ci avevano scommesso e che erano convinti del valore del Progetto, non avere avuto la determinazione necessaria e gli argomenti giusti per battersi.
      Non è mai troppo tardi?
      Parliamone! Ancora.
      Gianni

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    3. Il bosco a Parco Nord mi pare l'ennesima boutade del nostro esimio sindaco . Su quell'area mi pare ci sia una gara di assegnazione per la gestione di eventi . Il solito Bluff.
      Ciao
      G.

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  4. Piantare alberi non rende ricchi come costruire edifici.
    Investire sul mattone può anche creare problemi ... ma nessun privato sceglie il verde se non nel suo giardino.
    Solo un impegno delle autorità pubbliche può realizzare l'interesse di una intera comunità.
    Anna

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    1. Non sono sicuro, Anna.
      Avere un immobile vicino ad un bosco mantiene il valore di mercato dell'edificio o dell'appartamento o del negozio, più alto.
      Così una città dotata di un ambiente naturale ricco (con boschi, piante e giardini) è più attrattiva ed apprezzata.
      Dunque attenti a dire che gli individui ed i privati non hanno interesse, anche personale ed anche economico, ad investire in Beni Comuni.
      Concordo, naturalmente, sull'importanza dell'indirizzo e dell'intervento delle istituzioni pubbliche.
      Anche della creatività della partecipazione democratica o della democrazia partecipativa: ad esempio, è fuori luogo e tempo pensare a tasse di scopo? Oppure a Buoni Ordinari Comunali, per convogliare investimenti privati e personali a fini sociali ed ambientali?
      Parliamone! Ancora.
      Gianni

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    2. Va bene. Ma io volevo dire che non si può pensare che il singolo individuo faccia da supplente ad istituzioni inadempienti.
      Vanno bene anche le proposte di risorse straordinarie. Ma perché non investimenti ordinari. Il verde non ha la dignità di altre spese? Dal Civis alla sopraelevata per l'aeroporto, a molte altre.
      Anna

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  5. Progetti non mancano.
    Anche studi e tecnici.
    Sono necessarie volontà politiche.
    Quando sono state date, la maggioranza dei partiti più importanti le hanno contraddette.
    E allora?
    Partecipare ogni giorno, non uno all'anno o, peggio, ogni 5 anni.
    Tenere il fiato sul collo!
    Valli

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    1. Assolutamente condivisibile.
      Nessuna delega quinquennale alle rappresentanze istituzionali. Per i cittadini meglio seguire con occhi aperti, curiosità e capacità critica le attività amministrative e di governo.
      Si parla di beni comuni, della qualità della nostra vita quotidiana.
      Tra l'altro, la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni aiuta gli amministratori che adempiono il loro impegno con spirito di servizio.
      Meglio liberarsi di quelli che sostengono "non disturbate il manovratore".
      Gianni

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  6. Risposte
    1. Possibile?
      Sentiamoci. È necessario un aggiornamento.
      Ciao!
      Gianni

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  7. Anch'io concordo. Le nostre amministrazioni hanno fatto tante cose ma non quelle essenziali per cui le avevamo elette. Merola, ma non solo. Vogliamo ricordare Delbono? E prima anche il buon Cofferati che ci aveva fatto sperare in una rinascita nazionale ed europea?
    Nessuno si è occupato adeguatamente della vita quotidiana dei bolognesi, dei problemi dell'ambiente e della salute, che riguardano giovani ed anziani.
    Ma ora il problema è: come rendere utile la nostra partecipazione e il nostro voto?
    Franca

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    1. Sui voti utili abbiamo ancora un po' di tempo.
      Intanto confrontiamoci su idee, progetti, priorità.
      Non mancano le scadenze, gli appuntamenti, gli strumenti.
      Compreso questo piccolissimo blog.
      Se necessario discutiamone e costruiamo ulteriori occasioni.
      In realtà dipende da noi.
      Gianni

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  8. Domanda interessata. Se una istituzione delibera un Piano che contiene un suo equilibrio ecologico e di sviluppo e questo equilibrio viene poi stravolto con la realizzazione solo delle edificazioni e la rinuncia al verde, qualcuno deve rispondere? Insomma le decisioni prese da un organo dello Stato sono vincolanti per tutti o no?
    L.

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    1. Non ho la risposta.
      Mi sembra interessante approfondire la questione. Discuterne. Anche per capire eventuali iniziative e proposte da sostenere.
      Gianni

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  9. Bologna è tra le città con un più alto rapporto verde su abitante.
    Ma l'inquinamento padano richiede ulteriori scelte.
    Dunque ben vengano alberi, arbusti e boschi anche in pianura. Lo dobbiamo a noi stessi ed ai nostri figli.
    Roberto M.

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    1. Concordo e insisto.
      La conversione ecologica delle città e della organizzazione della vita delle persone è la priorità per chi si candida a governare Bologna, l'Emilia Romagna, l'Italia e l'Europa.
      Gianni

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  10. Sabato mattina al centro civico di via dello Scalo incontro sui problemi della mobilità e della sostenibilità promosso dai circoli bolognesi di Legambiente.
    Parteciperanno anche amministratori locali.
    Una occasione ...
    V.

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    1. Come no. Ho partecipato.
      Interessante.
      Risultato che pare acquisito: il no al Passante Nord. Anche l'Assessore Colombo e la Consigliera Priolo hanno motivato la rinuncia delle Istituzioni ad una opera insostenibile per il territorio.
      Accesa discussione e contrasto sul "Passante di Mezzo", in sostanza l'allargamento di Autostrada e Tangenziale che attraversano Bologna. Decisamente a favore i due Amministratori, disponibilità del Presidente di Legambiente Bologna, dubbi da Paolo Serra che ho insistito sulla priorità del SFM, contrarietà di molti interventi.
      Condivisione generale sull'esigenza di investire nel trasporto pubblico. A partire dai treni per pendolari. Ed anche per collegare Bologna con l'Aeroporto Marconi secondo tutta Legambiente e i cittadini intervenuti. Differenza marcata con gli Amministratori del PD che hanno difeso il progetto del People Mover, avversato anche dall'ex Presidente ATC Ugo Mazza.
      Sul progetto riproposto di Fascia Boscata, consensi tra i partecipanti e silenzio degli uomini di partito.
      La lotta continua!
      Gianni

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