venerdì 13 novembre 2015

Il ragazzo della via ... Larga

"Là dove c'era l'erba ora c'è
Una città"














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Quando Adriano Celentano cantava a Sanremo 1966 la nota canzone sulla via Gluck, denunciando gli effetti del modello di sviluppo italiano sulla vita delle persone, a Bologna, via Larga era ancora una tranquilla strada di campagna in cui gli agricoltori coltivavano grano e frutta e in cui i ragazzi di periferia correvano in bicicletta e facevano i primi incontri d'amore. Si distingueva Villa Leona, nobile residenza bolognese del Ministro Giuseppe Medici.
Da alcuni decenni, quella via è irriconoscibile. Tanto è cambiata (foto 1).
Prima, con il passaggio ai capannoni industriali che caratterizzano la zona Roveri.
Poi con la costruzione di un robusto quartiere residenziale e di più zone commerciali: il Pianeta, Lidl, la Meridiana nel quartiere San Vitale e Meraville, oltre lo scalo ferroviario, in San Donato. Senza dimenticare che sull'altro lato di via Massarenti, all'inizio di viale Lenin, si sono insediati un iper Esselunga e un complesso di torri residenziali e alberghiere.
Infine, con l'edificazione della torre più alta di Bologna, orgoglio del Gruppo UNIPOL, e di un moderno complesso di fitness e hotel.














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Evidentemente, non basta.
Oggi, sull'unico terreno rimasto vergine (foto 2), all'incrocio con via dell'Industria (oltre 8 mila metri quadrati), di proprietà del Comune e della Immobiliare via Larga, il POC (Piano Operativo Comunale) ha previsto "un piano di riqualificazione" e il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) ha inserito un altro "centro commerciale con bar, trattorie, pizzerie, negozi e un grande supermercato (Despar) e, naturalmente, strade, parcheggi, piste ciclabili, servizi e verde.

"Il progetto è in fase molto avanzata" dicono gli Amministratori comunali e del Quartiere.
"I lavori dovrebbero partire con l'anno nuovo".
Alternative?
Volendo, si potevano e dovevano discutere e trovare.
Non dimentichiamo che Regione ed Enti Locali avevano assunto l'impegno a bloccare la costruzione di nuovi centri commerciali.
Sarebbe opportuno partire dai dati relativi alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza del territorio: inquinamento atmosferico, rumore, congestione del traffico ...
Sapendo che esistono, in zona, aree abbandonate e degradate da anni. Come quella tra via Larga e via Mattei (foto 3 e 4).








"E' stata fatta una scelta" dicono gli Amministratori bolognesi.
Si. Dimenticando non solo il finale della canzone - denuncia di cinquant'anni fa ma, soprattutto, i bisogni fondamentali delle generazioni attuali e di quelle future.

"Eh no,
Non so, non so perché,
Perché continuano
A costruire, le case
E non lasciano l'erba
Non lasciano l'erba
Non lasciano l'erba
Non  lasciano l'erba
Eh no,
Se andiamo avanti così, chissà
Come si farà,
Chissà" ...

4 commenti:

  1. Perfetto!
    Informa il Merola. Perché il 2° potrebbe smentire il 1°.
    E' successo sul Passante Nord.
    Il Sindaco Metropolitano ha corretto la posizione sostenuta fin qui.
    Ciò che diceva fino a ieri, oggi è capovolto. In primavera si vota.
    Non si sa mai ...
    Mario C.

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    1. Almeno questa decisione dovrebbe essere condivisa da molti che scrivono su questo blog.
      O no? Siamo comunque critici?
      Quanto a via Larga, quel terreno mi pare abbandonato e di risulta tra strade e ferrovia. Forse meglio li che altrove.
      Antonio

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    2. Sarebbe stato meglio in nessun posto .
      G.

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    3. Mario, a volte, cambiare opinione è segno di capacità.
      Antonio, ottima la scelta di abbandonare il progetto del Passante Nord. Se si arrivasse anche al no al People Mover ...
      Quanto al nuovo Centro Commerciale in via Larga sono con G. e aggiungo: le aree abbandonate possono essere recuperate a uso agricolo oppure con piante, arbusti e prati.
      Gianni

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