lunedì 6 luglio 2015

L'Europa, nuda, alla prova

La Grecia ha scelto.
Ha respinto l'arroganza della Troika europea e le sue politiche fallimentari (più povertà, più indebitamento, meno Stato sociale, meno investimenti, meno democrazia) e sostenuto con alta partecipazione e il 61% dei consensi (ben oltre la forza di Syriza e dei suoi alleati alle ultime elezioni politiche) Alexis Tsipras e le sue richieste di ristrutturare i debiti degli Stati e di cambiare i Trattati e le politiche economiche e sociali dell'Europa voluti dal neoliberismo.
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domenica 5 luglio 2015

l'Unita'

Viviamo tempi di grandi cambiamenti.
Storie comuni si interrompono come forti contrasti vengono superati.
Nessuna meraviglia è possibile.
Prendiamo l'Unita, il giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924 e per oltre 60 anni "organo del Partito Comunista Italiano".
Dopo la chiusura di un anno fa, da una settimana è nuovamente in edicola.
Per la soddisfazione di molti.

In attesa del voto greco

No o Si al referendum (greco) sono un esercizio di democrazia utile per tutti e indurranno riflessioni e processi politici in molti dei protagonisti del confronto in atto. Sicuramente in quelli che considerano le istituzioni come uno strumento di rappresentanza delle volontà degli elettori e dei popoli. Tuttavia, sappiamo bene (anche per esperienza diretta) che i referendum difficilmente risolvono definitivamente le questioni complesse oggetto di conflitto. Anche in questo caso, dopo la giornata odierna, comunque vada il Grecia, le questioni di merito - che riguardano il presente ed il futuro dell'Europa intera e delle politiche nel mondo - dovranno essere oggetto di iniziative, trattative, dibattiti e ulteriore partecipazione. Tra questi capi di Stato e di Governo o chi, eventualmente, sarà chiamato a sostituirli. Per effetto del referendum greco o di altri fatti nazionali e internazionali. Tra le forze politiche e i movimenti in campo o quelli che verranno.