lunedì 24 marzo 2014

Belle persone

Bologna, venerdi scorso.
Debbo raggiungere la stazione FS.
Con il treno da Roma delle 10,07, arrivano Enrico e Tania, conosciuti in occasione di un viaggio in Cina. Un'amicizia sincera, che regge da oltre venti anni, nonostante la distanza e gli impegni. Abbiamo concordato un fitto programma artistico, culturale e, soprattutto, gastronomico. Il piacere di conversare, di tutto.
Sono in orario, ma senza ampi margini.
Sceso dal bus 14 a Porta San Vitale, mi avvio alla fermata del 33 di viale Filopanti. Dopo alcune decine di metri mi accorgo che sta arrivando il bus. Scatto "felino" per prenderlo. Come da ragazzo.
L'autista mi vede e mi aspetta gli attimi necessari per raggiungere il mezzo. Penso: "giornata fortunata". Ringrazio il lavoratore TPER e mi siedo.
È ora di confermare l'appuntamento con un sms.
Nella tasca dove solitamente tengo il cellulare, il "nuovo" iPhone, ricevuto in regalo a Natale da Gloria, non c'è. Controllo nelle altre tasche. Nulla. Eppure, sul bus 14, avevo guardato l'ora. No, non l'ho dimenticato a casa. Deve essermi caduto. Se torno subito, magari lo ritrovo ...
Oramai sono in stazione. Manca il tempo e, senza cellulare, come posso contattare gli amici se non sul binario tre all'arrivo? Raggiungo rapido l'atrio. Leggo che il treno è in ritardo di 10'. Forse, allora, ho il tempo di tornare "sul luogo del delitto". Sento che un veloce sopralluogo è necessario.
Per fare prima, decido per un taxi, andata e ritorno. Pochi minuti e sono li. Scendo. Il tratto è breve. Lo percorro due volte a piedi. Del cellulare non trovo traccia. Risalgo. Non capisco se il taxista mi incoraggia o mi sfotte: "potrebbe averlo trovato una brava persona ... Stia sereno!"
Il tempo di pensare al patrimonio di informazioni appena perso (non avevo ancora finito di inserire sull'iPhone tutti i dati del cellulare precedente e fuori uso) e sono di nuovo in Piazza Medaglie d'Oro. Il ritardo del treno da Roma è aumentato a 15 minuti. Sta arrivando.
Baci, abbracci, saluti e ... socializzo.
Enrico estrae il suo cellulare e dice: "proviamo. Ti chiamo. Qualcuno potrebbe rispondere". Già. Ottima idea. Anche se in merito ho brutti ricordi. Un altro esperimento non aveva prodotto risultati.
Il tentativo fallisce.
Usciamo dalla stazione e ci incamminiamo lungo via dell'Indipendenza, verso piazza Maggiore.
Enrico non demorde. Questa volta, con successo. Risponde una donna. "Ah, ecco. Si lo ha trovato Arrigo. È appena rientrato a casa e stavamo studiando come procedere per contattarvi ... Abitiamo oltre il ponte di Galliera. Se passate ..."
La famiglia Bonora abita in Bolognina. Invertiamo marcia e in venti minuti, a piedi, siamo da loro.
"Stavo tornando dall'Ospedale Sant'Orsola. L'ho trovato sul marciapiedi".
Ringrazio e metto la mano nella tasca del portafoglio.
"Vuole scherzare? Non ci provi proprio. Quella è la porta. Mi ha fatto piacere conoscerla".
Una giornata davvero fortunata.
Tra gli Italiani, c'è ancora tanta brava gente!

6 commenti:

  1. Vero. Ci sono tante persone oneste. Peccato che ci sono anche diversi ladri, corrotti e delinquenti. Purtroppo sono mischiati e non sempre si dichiarano e sappiamo distinguerli.
    Nik

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  2. servirebbe un post così ogni giorno!

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  3. Ogni tanto un po' di culo ci vuole.
    Non sempre circolano Belle Persone.
    Ciao!

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  4. Belle Persone ,tra Italiani e no ,esistono ed esisteranno sempre .
    Non tutto è da buttare .
    Preferisco , pensare a quelle che ai soliti ladri .
    Ciao
    G.

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  5. E' vero c'è ancora tanta brava gente, ma non solo tra gli italiani! A completamento della cronaca della tua fortunata avventura (alla quale ho partecipato .. in parte) aggiungo che - ad un mio tentativo di telefonarti - mi ha risposto una voce di donna dell'est (che probabilmente accompagnava il Sig. Bonora) e che ha contribuito alla "restituzione" del telefono smarrito.
    Ciao.
    Glo

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  6. Arrigo Sindaco!
    Uno così non ci avrebbe scippato il referendum sulla priorità al finanziamento alle scuole pubbliche ... Cosa che invece è riuscita quasi naturale a Virginio.
    L.

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