martedì 30 aprile 2013

LettAlfano


La prima impressione è che Enrico Letta faccia sul serio e, facendo tesoro delle sue origini di giovane democristiano e delle capacità pianificatorie acquisite dalla partecipazione alla Commissione Trilaterale ed al Club Bilderberg, tenta una operazione politica ambiziosa e di lungo periodo mettendo in campo capacità inclusive, di mediazione tra interessi molteplici, contraddittori e in conflitto.

domenica 28 aprile 2013

LettAlfano (o Alfetta)


1. Siamo passati da un Governo dei Tecnici voluto da Giorgio Napolitano e sostenuto in Parlamento da PdL, PD, Casini e Fini ad un Governo Politico voluto da Giorgio Napolitano (nel frattempo confermato Presidente) e fondato su una maggioranza PD, PdL e Monti.
Naturale conseguenza del voto di febbraio? Non mi pare proprio. Quel voto ha dimostrato lo scarso consenso popolare delle politiche di Mario Monti (fermo al 10%) e dei suoi sostenitori: il PD ha perso oltre 3 milioni di voti e Berlusconi ha perso oltre 6 milioni di consensi.
Sbocco obbligato per la coerenza e la fermezza con cui Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno ribadito il loro no ad un Governo Bersani? Anche. Forse. Ma si può onestamente imputare al M5S la mancata fiducia ad un Premier che nell'arco di poche settimane ha perso la fiducia della sua coalizione e del suo partito? 
Il problema è tutto (o prevalentemente) nel PD. Nelle sue contraddizioni e nelle sue mancate scelte politiche e di prospettiva, che hanno causato il successo del M5S e non hanno intercettato i delusi del centrodestra.
Un grande partito non può passare nel giro di un anno e mezzo dalla opposizione a Berlusconi, al sostegno ad oltranza a Monti (con Berlusconi), al progetto di cambiamento (che chiede i voti al M5S), al governo contrattato e concordato con Berlusconi. 
Un grande partito deve avere una visione, un progetto per l'Italia, per l'Europa, per il mondo.

mercoledì 24 aprile 2013

Letta o Amato ...

In queste ore si parla di due possibili candidati per la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Vediamo i loro curriculum vitae.

martedì 23 aprile 2013

Napolitano 2


Per chi spera in un progetto e in un Governo del cambiamento nel segno della giustizia sociale, del lavoro, della libertà e della partecipazione dei cittadini, il discorso alle Camere riunite di Giorgio Napolitano è stato negativo. 
Un discorso di conservazione e autoritario.

lunedì 22 aprile 2013

A conclusione. Appunti verso il Napolitano bis


1. Credo sia tempo che tutti noi riacquistiamo la parola. Ci confrontiamo. Per questo scrivo e vorrei discutere con chi ne ha voglia. Per interesse e passione. Mi piace, avendo tempo.
Credo che la "conclusione" sia quella della Ditta, come la chiama Bersani.
Il termine è di per se, significativo. Distinto dalla ragione sociale, dal nome proprio e, forse, più corretto.
È un Partito? È Democratico? Parliamone.
È interessante, per il futuro comune. Al di la della retorica delle primarie, che hanno selezionato il segretario, poi il candidato premier, quindi la maggioranza degli attuali parlamentari (come ieri della candidata Silvia Bartolini e dei sindaci di Bologna, Delbono e Merola) e che non potevano oscurare il drammatico perdurante vuoto di Politica. Uso la P maiuscola per distinguerla da quella praticata e giustamente avversata dai più.
E intendo la Politica come "scienza ed arte per governare una collettività", come "concorso, partecipazione e lotta tra i cittadini per scegliere progetti di società, priorità di indirizzi, di provvedimenti economici e sociali, di organizzazione e regole per la vita comune delle persone".